Pubblicato il 01/11/2009 19:05:55
Ecco che moriste – ora già non batte Il vostro cuore il cui battere Dava ritmo e speranza al mio vivere Ora siete perduti per me – Lo sguardo non attraversa questa distanza – Neppure andrei a ricercarvi poiché non sono Orfeo avendo scelto per me Di stare presente qui dove sono viva Vi auguro la pace nel vostro cammino Fuori dal mondo che respiro e vedo Tuttavia qui scelsi di vivere Niente mi resta se non guardare di fronte In questo paese di dolore e incertezza Qui scelsi permanere Dove la visione è dura e più difficile
Qui mi resta soltanto far fronte Al volto sudicio di odio e di ingiustizia La lucidità mi serve per vedere La città cadere muro dopo muro E le facce morire una a una E la morte che mi falcia essa mi insegna Che il segno dell’uomo non è una colonna
E vi chiedo per questo amore reciso Che voi mi ricordiate là dove l’amore Già non può morire né essere spezzato Che il vostro cuore che già non batte Il tempo denso di sangue e di salute Ma vive la perfezione della chiarezza Si compiaccia di me e del mio pianto Si compiaccia di me e del mio canto
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CARTA AOS AMIGOS MORTOS
Eis que morrestes – agora já não bate O vosso coração cujo bater Dava ritmo e esperança ao meu viver Agora estais perdidos para mim – O olhar não atravessa esta distância – Nem irei procurar-vos pois não sou Orpheu tendo escolhido para mim Estar presente aqui onde estou viva Eu vos desejo a paz nesse caminho Fora do mundo que respiro e vejo Porém aqui eu escolhi viver Nada me resta senão olhar de frente Neste país de dor e incerteza Aqui eu escolhi permanecer Onde a visão é dura e mais difícil
Aqui me resta apenas fazer frente Ao rosto sujo de ódio e de injustiça A lucidez me serve para ver A cidade a cair muro por muro E as faces a morrerem uma a uma E a morte que me corta ela me ensina Que o sinal do homem não é uma coluna
E eu vos peço por este amor cortado Que vos lembreis de mim lá onde o amor Já não pode morrer nem ser quebrado Que o vosso coração que já não bate O tempo denso de sangue e de saudade Mas vive a perfeição da claridade Se compadeça de mim e de meu pranto Se compadeça de mim e de meu canto
(Tratta da "Livro Sexto", Editorial Caminho. Traduzione di Roberto Maggiani pubblicata sulla rivista "Semicerchio" n. 39)
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