Pubblicato il 17/04/2011 22:27:01
Nell’immagine: tondo di Bartolomeo Arecco sulla facciata della Chiesa Parrocchiale di Bosio
Lorenzo imprestò a Paolo un romanzo intitolato: ‘Sandokan alla riscossa’. Il libro fu letto e custodito: a tutt’oggi sono quarantuno anni, hanno superato anche i più longevi dei Treasury Bonds USA. Il Giorno delle Palme del terzo anno nel quale era Presidente Barack Obama, Lorenzo pervenne a Bosio con una coorte di parenti e di amici. Essi ascoltarono la Santa Messa celebrata nella Parrocchiale da Padre Quinto, che era nobile e coraggioso. Al termine della celebrazione, a Paolo fu ricordata la Cittadinanza Romana di quel Sacerdote di Dio. Sulla facciata della Chiesa, vi erano due tondi, affreschi, opere di Bartolomeo Arecco. L’Arecco appartiene alla famiglia di Lorenzo, un antenato, un artista elemosiniere. I convenuti consumarono un pranzo delicato e squisito alla locale trattoria del ‘Canto’. Il giovinetto Pietro, dodici anni, raccolse il profumo di mezzo bicchiere di vino colore viola, viola profondo. Sandokan era stato uno scavezzacollo, un nostalgico che voleva una principessa tutta per sé. Dalle sue parti, oltre ai vari rais locali, c’erano i Proconsoli di Sua Maestà Britannica a confondere quelle acque della Malesia. Sandokan e compagni incrociarono da quelle parti: a volte colsero qualche frutto, a volte si ritirarono in buon ordine presso le loro rade. O gran bontà de’ pirati antiqui! Oggi, i governatori hanno preso loro anche il mestiere. Al contrario, Federico era il legato munifico e imponeva la virtus. Vi erano i veterani come Andreina e le giovani leve come Francesco. Il Corpo Sanitario era presente con ampio dispiego di unità: Anna e due Paoli. Elisabetta era portainsegna dell’Aquila, e intorno erano Camillo, Sabrina, una incisiva precettrice di ‘Britannica’ e altri ancora. Rievocato nel corso della cerimonia e come quello di tutti i Padri, il nome di Corrado aleggiava nell’assolato giorno. Fu resa visita all’avita domus. Portoghese trapiantato sulle coste del Pacifico, Yanez de Gomera era l’alter ego della Tigre di Mompracem. L’originario di una terra esile e rocciosa era andato lontano, a cercare un ventre d’Oriente. Infatti, dopo avere fumato un’ennesima sigaretta, il signore Lusitano impalmò una bellezza locale dotata di beni di fortuna. Quelli come lui erano i parenti di una genìa marinara, come quella della repubblica Superba, ma ebbero maggiori doti, ampie vedute e migliori capacità. Essi furono sulle terre lambite da lontani mari, talora terribilmente tempestosi, ma non si rinchiusero nel fòndaco. Essi dimostrarono fierezza insieme ai nuovi amici stranieri: qualche volta lottarono, talvolta esagerarono. Se essere Genovesi, fa correre a qualcuno il rischio d’incorrere nel tremendo giudizio di Dante, si deve cambiare cittadinanza. Il romanzo preferito di Paolo, quello che possedeva, era ‘Gli ultimi filibustieri’: quelli erano di stanza in America. In Olandese, secondo il Devoto – Oli, vrijbuiter è uno che fa bottino. In Latino, si deve conoscere il significato di vir.
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