Pubblicato il 21/06/2015 17:33:24
Capo di buona speranza
Abbiamo percorso gli oceani fino a naufragare sulla luna, abbiamo estinto i popoli segreti per farli entrare nei libri di storia, abbiamo distrutto le foreste dei gorilla e amputato il rinoceronte del proprio vessillo. Abbiamo percorso su zattere infime l’immenso safari della conoscenza, abbiamo tolto ai microbi il privilegio di nascondersi nell’invisibile, abbiamo esaminato l’interno del corpo fino a sondare il codice della creazione. Abbiamo riempito le strade di telecamere e aumentato la realtà fino alla libertà vigilata convinti che l’anima fosse in fondo traducibile, come il tracciato di Colombo, come le impronte dei molluschi imprigionate nella pietra. All’anagrafe del visto non compare più l’ignoto, ogni abisso è stato almeno lambito.
Zaino in spalla siamo giunti fino all’alba del pensiero, setacciando la corteccia dei sogni distinguendo il padre, amando la madre invocando il dio dello scacco, dipingendo sul muro radente una personale cosciente visione. Abbiamo sperimentato l’ipnosi, l’astinenza, la mistica indiana, sufi e tibetana, abbiamo portato Platone ad abbracciare il Cristo sotto l’albero del bene e del male. Abbiamo bussato al cielo fino a spellarci le nocche, abbiamo composto nel silenzio attutito l’arco primario della preghiera. Abbiamo portato il conosci te stesso di casa in casa, di cuore in cuore, fino alla brughiera della mezzanotte fino alle sinapsi dell’ippocampo. Ci siamo seduti a disegnare insonni mappe accurate del nostro passaggio, salvo poi non sapere come dare al dolore che preme il peso cavo delle ossa degli uccelli. Continuiamo ad affiancare al nostro canto vitale fede e intelletto, il divino incarnato e la simmetria delle particelle, la sapienza del Buddha completo e la vibrazione spettrale delle stringhe. Continuiamo a sfiorare il mistero nuotando come al principio, senza riuscire a spiegare l’incanto primario del cosmo. Continue anomalie attentano i nostri ragguagli, sorridono come canaglie che bigiano scuola. Non basterà un’altra equazione a rischiarare l’essenza della materia oscura. L’anima si dispone immensa e lungo il bordo del varco il sacro è questo desto sciamare di luce sommersa. Nessuno conosce più di quanto rischiara.
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