Pubblicato il 21/06/2015 17:21:55
Ed il sonno mi prese, all'improvviso, morbido come seta mi avvolse carezzandomi. Sulle ali dei sogni, spargendo qua e la oro e argento, tra le nubi violacee della notte, mi porto'. Leggera come piuma, infiniti gradini di eburneo marmo salii, davanti a me faceva strada un grande cervo bianco dalle corna d'oro. Mi porto' su in alto, tra nebbie opalescenti, ed in mezzo a una radura si fermo'. -Ognuno e' preda e cacciatore insieme- disse, - il suo destino scritto non e' gia', oggi soccombe ma domani risorgere potra', della tua vita mai non ti crucciare, che se combatti vincere potrai e se la fuga sara' la tua salvezza, vergogna non averne, che ti riscatterai-. Sotto gli alberi le grandi corna lucevan come stelle, gli occhi grandi sembravano due specchi e all'improvviso io mi risvegliai. Intorno a me soltanto la mia stanza, ma sul cuscino ancora caldo polvere d'oro nel buio luccicava.
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