Pubblicato il 17/06/2015 12:37:29
Laisa fraire la terro di paire scapa fraire da la terro di mort. È un paese ormai spopolato: gli assenti sepolti nel campo, gli aratri coperti dall'erba nei solchi. Nessuno più guida le bestie, nessuno è custode di un fiore. Tre semi per buco una volta, un corpo soltanto a ogni croce. La neve confonde le fosse, le vere e le false, il freddo le ossa, le vive e le morte. Il gelo fa crepe nei vetri e sgretola i volti nei tondi. Qualcuno ha lasciato all'inverno anche il nome. Il tronco che sporge di sbieco dal muro ripete la forma, di qualche saetta che l'ha mutilato, la folgore nera sbucata dal cielo per ardere in terra. Che stretta nel petto sentirle suonare a distesa da un altro paese! Il tempo, toccato da quelle campane, si desta e scompare. Chi corre a preghiera sa che non c'è Santo, o Madonna che tenga, finché siamo vivi, la morte a distanza, l'eterna! Riprende a cadere la neve. La terra rimescola i sassi, le ossa. ________________________ da Stanze dei non risorti in Dunkelwort (e altre poesie) ISBN: 978-1326223373 2015
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