Pubblicato il 06/02/2009 14:35:16
Renaissance Le Corbeau
In quel tempo , vi era qualcosa di magico, poiché stranamente ogni cosa era quasi trasparente. Quasi a voler significare che tutto era perduto che ogni tentativo di cambiamento poteva essere vano.
Quasi come se l’essere non avesse mai dimorato in quei luoghi, li abitava l’apparire … come vivere una vita altrui.
Sogno
Respiro affannata , ma ecco che all’improvviso al mio fianco percepisco una forza, una figura imponente , mette una mano sulla mia spalla ed in quel preciso istante, percorriamo vastissime distanze , fu come spostarsi ad una grandissima velocità senza alcun timore quasi senza movimento, come un batter d’ali..
Ci fermammo sopra un canyon, una montagna rocciosa.
Non potevo girarmi a guardare chi fosse il mio compagno di viaggio , potevo solo “sentirlo” .
Mi indicò un punto preciso molto lontano.
Mi concentrai per capire che cosa voleva che guardassi ed ecco che improvvisamente vidi dall’altra parte una donna con i capelli lunghissimi biondi ondeggiavano al vento, provavo un grande piacere nel guardare come se mi carezzasse il cuore.
Lei ci dava le spalle, notai che era a piedi scalzi con un vestitino leggerissimo color avorio sembrava una sottoveste, quelle che usavano le nonne.
Sulla caviglia aveva un tatuaggio , focalizzai il disegno ed ecco un “Corvo”.
Improvvisamente una confusione nel cielo … come una nuvola che sospinta dal vento corre veloce.
Erano dei Corvi. Uno di essi si poggio sulla spalla della ragazza,sembrava che i due avessero molto da dirsi.
Dopo poco il Corvo si giro verso di me e telepaticamente mi disse “Nessuna fine … nessun principio …. nessuna fine nessun principio…” che grande rivelazione fu quella per me.
Mi sveglia agitata, sudata ma ben decisa, sul da farsi di li in avanti.
La mia vita procedeva, erano tante le cose da fare e da pensare mai monito mi fu più utile.
Passarono alcune settimane da quel fatidico sogno, che incappai per caso sul sito di Paulo Coelho .
Stavo leggendo uno dei suoi libri “Monte Cinque” e come spesso mi capita ho poi la necessità di scoprire se lo scritto è davvero quello che si propone nei suoi testi.
Soprattutto quando questi si propone con filosofie spirituali.
Mi inscrissi e comincia a leggere un po’ delle lettere inviate da altri lettori .
Tutti quanti inneggiavano ad un suo libro “L’Alchimista “ che in me non aveva prodotto grandi riflessioni , fu così che mi ritrovai a scrivere che ritenevo il libro più bello di Coelho “Monte Cinque”
Il Profeta Elia il buon combattimento con Dio la riflessione sulla continua comunicazione cosciente o meno con l’universo. Come fu e come non fu si scateno l’inferno.
Sembrava che avessi urtato in modo grave il loro mondo.
Una sola voce si alzo in quel vespaio in mia difesa HOUSE si chiamava scriveva un italiano stentato
Ma mi difese a spada tratta.
Diventammo amiche , ci scrivevamo via mail, lei abitava a Londra e mi invito a passare una settimana a casa sua la House Maktub la chiamava.
Avevo sempre desiderato visitare Londra , farlo poi con una persona del luogo era certamente il modo migliore per cercare di capire un po’ di più, di vedere oltre il classico turismo.
Era febbraio, un mattino nebbioso con il mio trolley arrivai all’aeroporto di Caselle (To).
Non avevo nessun timore eppure sapevo così poco di House.
Gli portavo in dono dei Cd di musica italiana .. mi aveva detto che amava Celentano e Ramazzotti.
Non ero nemmeno preoccupata del fatto che non parlassi inglese e che non avevo mai visto Ren, nemmeno in foto, nessuna ripensamento così inizio quel fantastico viaggio.
Arrivai all’aeroporto Stantman, presi la metropolitana che mi avrebbe portato nella City alla stazione di Liverpool e dopo poco più di mezzora eccomi là, il cellulare non funzionava ma per fortuna Ren molto previdente mi aveva mandato tutte le indicazioni per uscire dalla metropolitana, lei mi avrebbe atteso all’entrata principale.
Quando arrivai la ecco che in mezzo a quella grande folla vidi anzi rividi la ragazza bionda del sogno mio Dio pensai è lei sono certa che è lei, House House sei tu finalmente.
Ci abbracciammo come due vecchie sorelle che si ritrovano a distanza di anni.
Con mia grande sorpresa quando arrivammo nella sua casa notai alcuni corvi che stazionavano sul davanzale, guardavano dentro ci osservavano.
Ed ancora più straordinari lei si mise le pantofole e potei vedere sulla sua caviglia il tatuaggio a forma di corvo.
Ma ancor più quando mi disse il suo nome e cognome ecco li capii li compresi che nulla è per caso.
Il suo nome Renaissance Le Corbeau.
Ly
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