Pubblicato il 14/05/2015 18:42:14
Il contadino brucia le erbacce nel suo campo. Le formichine corrono, frenetiche, s'incrociano, son là sul davanzale, intente a trasportare il cibo già da ore.
Il sole si stiracchia tra le lenzuola d'ovatta, sospinte dalla brezza pasticciona scoprendo solo a tratti i caldi raggi che, senza tregua, tentano d'abbracciare il mondo.
Sbadigliano i boccioli, attendono d'aprirsi per sciorinare al sole i petali del cuore. Cinguettano sugli alberi, uccelli d'ogni sorta, il gatto sta a guardare in cerca di un errore, e sembra che si chieda: perché lui non vola? Il mare guarda il cielo e ne sposa i colori, Gli alberi con i rami cercano compagnia, afferrano un po' di cielo ma è solo fantasia.
Ognuno pensa a sé ma vive anche per gli altri. Eppure l'universo così meraviglioso, da noi sovente è ignorato e sembra che tutto ci sia dovuto, troppe le volte che diamo per scontato: un'alba oppure un tramonto, E mai ci domandiamo se tanto meritiamo.
Viviamo grazie a ciò che ci è concesso: l'aria che respiriamo L'acqua che beviamo, il sole che ci riscalda, la pioggia che ci bagna, Il vento che ci asciuga e ci abbraccia senza pretese, le piante che ci nutrono… senza mai domandarci: come faremmo a vivere se loro non ci fossero?
Cosciente esulto e ringrazio dicendo ogni mattina:
Che bello risvegliarsi insieme alla natura, che bello risvegliarsi nella città infernale, che bello risvegliarsi e dirsi: che fortuna, ancora un giorno mi bacia e vivo è il mio risveglio!
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