Raffaele Piazza, Alessia, prefazione di Antonio Spagnuolo, Associazione Rosso Venexiano, Roma 2014, pp. 120, € 12,00.
Raffaele Piazza, apprezzato poeta e prolifico critico letterario, pubblica nel 2014 per l’Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano, “Alessia”, con una preziosa prefazione di Antonio Spagnuolo, raccolta con la quale vince nel 2016 il primo premio ex-aequo al prestigioso “Premio Tulliola Renato Filippelli”.
Il poeta scrive testi che, in una sequenza temporale che si va dal 1984 al 2014, celebrano una storia d’amore, raccontando un diario meticoloso, dettagliato e didascalico fatto di immagini della vita quotidiana in cui l’elemento Alessia è parte fondamentale e di cui Giovanni (è esso stesso il poeta?) è la controparte cercata, attesa ed infine conquistata, sia cerebralmente che fisicamente.
La ripetitività di alcune parole diventa la nenia che accompagna il racconto del giovanile amore e regala alla lettura una speciale musicalità. L’utilizzo del canone lirico è l’impronta decisa ad un testo che si fa canto nella più tradizionale accezione del termine.
Procederò qui alla lettura di alcuni testi che più mi hanno colpito e che definiscono la poetica di Raffaele Piazza.
Alessia a Capri presenta i due personaggi che definiscono questa storia d’amore. Nel testo sotto riportato c’è racchiuso il significante che dalle parole arriva alla pelle, alle sensazioni di una stanza in cui il calore dei corpi innamorati ha definito uno schermo di vapore sui vetri della finestra. La pelle di Alessia è talmente leggera da ricordare l’acqua ed il vino bevuto dopo l’amore inebria come un altro bacio avuto da Giovanni. La felicità di questo momento è il punto di partenza per un tempo nuovo.
….
Si dissolve dai vetri il vapore
dopo l’amore, Alessia con carta
e forbici ritaglia la vita, rigenerata
in infinite guarigioni, pelle
di pesca, nel tratto bello del suo
volto, mi ricorda l’acqua.
….
momenti irripetibili
il vino e il bacio di Giovanni
a portarle in dono rosa conchiglia
lì dove iniziano il tempo
di rinascita e una cesta di fortuna.
Alessia all’Università ci presenta la protagonista negli ambienti universitari. Viene definita “rosavestita” (espressione che con eventuale cambio di colore ci accompagnerà in molte altre pagine), e fa da contraltare al temporale ormai passato il luminoso arcobaleno. Terminato il momento dello studio Alessia ritorna bambina inseguendo il sapore dolciastro dello zucchero filato. Infine l’anima brillante sullo scuro di personaggi seduti sui fili della luce. Viene rimarcato che siamo nel 1984 (anche questo è un marchio consueto in questa raccolta) e che ci sarà raccolto: è una definizione che non è ben chiara a cosa si riferisca, di che raccolto si tratti. La mia personale interpretazione è un “va tutto bene”, oppure “ho fatto un passo verso il raggiungimento del mio obiettivo”.
Quadriportico di settembre adiacente
Corso Umberto serale, Università
Federico II, matricola Alessia nel
fiorevole restare nel quadriportico,
pari a spazio scenico sulle cose
di sempre. Alessia rosavestita e
sul Corso l’odore dello zucchero
filato a poco a poco e i bambini.
Alessia col Canzoniere di Petrarca
tra le mani in vivido arcobaleno
dopo il temporale di settembre.
Alessia, anima di stella nel nero
dei rondoni sui fili della luce
a scrivere parole con i voli.
È il 1984, scivola l’auto nell’azzurra
strada e ci sarà raccolto.
Alessia e amicizia ci mostra Serena come esempio di amica, di confidente con la quale parlare di quelle cose che non si possono dire ai genitori, che toccano direttamente il senso della crescita: le prime volte, la ricerca della felicità legata anche all’acquisto delle mutandine più adatte per l’incontro che avverrà dopo aver dato l’esame. Se poi l’esame porta un 30 invece del 28 sperato la felicità è doppia, gustare il panino con Serena e sentire vicino Giovanni e il ricordo dell’ultimo orgasmo.
….
Alessia e Serena, il vero bene,
oltre allo squadernarsi delle gioie
e dei dolori e i giardini segreti
si scoprono in incantesimi duali
di lune e di misteri (la prima volta,
il primo mestruo, il primo all’estero
viaggio, la prima sigaretta) e quello
squillare di telefono ogni mattino
per dirsi come va con i ragazzi,
se sei in forma, se hai sognato e sei felice,
se hai comprato e quali mutandine.
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Alessia in ansia per l’esame di latino
che non le basta la gonna corta per un 28
almeno a fare media, la media felicità
felicità di una vita intera: portati la reliquia
di Santa Teresa, le dice Serena.
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Gioia di Alessia, 30 in latino e il quadriportico
sorride, dell’Università e ci sarà raccolto
duale con Serena al Mc Donald a gustare
il panino più buono di un’intera vita. Campita
nell’aria di marzo una grandiosa nuvola
le ricorda il letto con Giovanni, il bianco
del piumone e l’ultimo orgasmo.
….
Alessia e il futuro definisce il senso del tempo di questi testi. La storia si svolge in una sensazione di volo, di non definizione temporale, tanto è vero che qui si dice che tutto accade in un attimo così breve, tra il prima e il dopo dello squillo del telefono. Il racconto inizia nel 1984 e finisce nel 2014 ma i riferimenti di Alessia non cambiano in questi trenta anni, tutto si svolge in un attimo.
….
tutto accade in quell’attimo tra
prima e dopo dello squillo
del telefono.
Alessia e l’allodola ci lascia alcune considerazioni in merito all’ambiente naturale che fa da sfondo ai personaggi della storia. Il Mediterraneo come riferimento per l’inizio di una vita nuova, l’isola di Ischia, i sempreverdi, le onde sulle scogliere, che sono anche limiti per i pensieri, i ricordi. Lo scrivere di Alessia con incerta grafia ci riporta alla difficoltà di seguire la rotta, il proprio percorso di vita che si va sviluppando dalla giovinezza all’età adulta.
….
Si sperde un lume elettrico acceso
sul bordo del Mediterraneo prima di
salpare per la vita, l’isola di Ischia
intravista tra le lunazioni e le cose
di sempre. A poco a poco Alessia
scorge dei sempreverdi le linfe e pensa
agli attimi di gioia colti occhi negli occhi
con Giovanni, di colpo lo specchio
riflette l’azzurro delle onde tra scogliere
di memoria, mano affilata di Alessia
nello scrivere il diario con incerta grafia.
….
Alessia e la cometa ci presenta una situazione particolare in cui diventa Giovanni protagonista, anche se non in presenza diretta, con la scritta lasciata sulla parete bianca come regalo all’amata. Le tristezze che pure sono presenti in un amore trovano soluzione leggendo il messaggio che da solo è in grado di riempire il cuore.
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Alessia in rito battesimale
di rigenerazione con la luce
e tutto va a posto nelle camere
dell’anima dove su una parete
bianca Giovanni ha scritto:
ti amo!!!!
Alessia e Internet parte dalla navigazione su un sito web di poesia per arrivare a definire un percorso, mentale e fisico, nel prepararsi ad una serata d’amore con Giovanni. Anche le calze e le scarpe sono riferite al web in quanto lì sono state acquistate, ed anche la ricetta per la pizza è stata ricercata su Internet. Così come il bagnoschiuma con cui Alessia gioca sotto la doccia, solitaria anteprima dell’amore che arriverà al culmine con Giovanni tra poco.
Sera serrata, alta densità dell’anima
di vetro. Dinanzi al visore, Alessia,
colei che protegge. Sono arrivate le stelle
e le comete, portatrici di presagi fortunati,
Alessia e Internet nel farsi della sera
per nuove navigazioni sul sito di poesia
Sussurri e grida, (l’indirizzo avuto da Veronica).
Sera di limbo nel leggere poesie di Pasolini,
Alda Marini, Sylvia Plath, Dario Bellezza.
Dietro un visore di cielo accade una mattina
di verdi giorni tra i pascoli celesti a inazzurrarsi,
poi slavata aurora di Aprile nella pelle
un fiorire oltre il tempo gioia fisica nell’indossare
le calze autoreggenti e gli slip neri per
prepararsi all’amore della sera.
Marca di calze vista su un sito internet,
giunte per corrispondenza il giorno di un
postino in divisa azzurra ha bussato
alla porta.
Marca di scarpe captata da un sito internet
profumo della pizza del forno preparata
dalla mamma (Alessia ha visto la ricetta
per cucinarla su internet su suggerimento di Silvia).
Alessia nuda sotto la doccia, bagnoschiuma
alle rose, marca vista sul sito della
bellezza delle cose, del bagno oltre le fragole
della marea al fiore della grazia, affilarsi
in sesso e piacere anche da sola Alessia
(ha letto un libro).
Si spalancano i cancelli della sera
oltre il contenitore del tramonto
e ci sarà raccolto.
Alessia e febbraio 2014 è la poesia conclusiva ed ancora una volta si passa da elementi esterni quali il freddo sulla pelle, la neve che ci accompagna sullo sfondo, allo scrosciare successivo della pioggia, all’atto culminante dell’amore con Giovanni, nello spazio angusto di un’utilitaria ed una stanza d’albergo più confortevole che li attende. A trent’anni dall’inizio del loro amore.
Freddo bianco sulla pelle
e nelle fibre di ragazza
Alessia. Passa il mese del
nevaio a pervaderla
si candore nell’inalvearsi
il pensiero sul viale
della gioia, presentita
nello scrosciare della
pioggia al culmine
dell’amore con Giovanni.
Alberate di pini
Al Parco Virgiliano,
l’auto stretta dove farlo
per rigenerarsi
e l’Albergo degli angeli,
camera n.8 attende.
In conclusione Raffaele Piazza ci canta una storia di tutti i giorni, fatta di momenti che si infrangono sui passi del tempo, meticoloso andare attimo dopo attimo nel desiderio per la donna amata. Racconto che ci lascia davanti alla porta della vita, a noi fare il passo avanti che ci scalderà il cuore, che darà un senso compiuto alle parole cuore ed amore.
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Roberto Casati
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