Era uno dei soliti palchi
quelli di feste paesane
sotto le stelle.
Al posto delle alogene ai fianchi però
c' erano due fotoelettriche
tutto era illuminato a giorno
così che le stelle non si vedevano.
Tutto procedeva bene
e la gente si divertiva
finchè il cavo di tensione iniziò a scintillare
le fotoelettriche lampeggiavano
l' audio mandava strani ronzii.
La gente guardava confusa.
Apparve un ragazzo, non ho visto da dove
saltò sul palco come facevo io una volta
e iniziò ad armeggiare col cavo, senza risultato
perchè le fotoelettriche si spensero e tutto sparì.
Ma lui si accese, di un azzurro elettrico
Solo io e lui.. assomigliava a un ragazzo che avevo già visto.
Scansati, disse, così gli ho dato la diavoletto
e iniziò a suonare
erano le canzoni che facevamo da giovani.
I sogni di un bambino..
decidi..
La verità..
Ma in un modo che non ho mai sentito
con un suono che neanche i Celestion più costosi possono dare.
Non so quanto tempo durò, ma potevi batterlo con le mani,
come un orologio senza lancette.
Dovette andare alla fine, e non volle insegnarmi neanche qualche nota.
Tu prova, diceva, e riprova, tenta, e ascolta.
Ciao.. io torno presto.
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