Pubblicato il 03/10/2009 19:15:19
Non ho sonno. Non so pregare. Accolgo la solitudine di ogni singola onda. Questa casa ha guscio di rapina e tentazione lunare. Non ha scale da scendere, sono nella terra friabile la rena scardinata. Mi lascio dietro. Le orecchie sono pietre, i vestiboli le vere scale dove ci si affolla. Se qualcuno dicesse che c’è un domani distinto da questa impronta lo sentirei menzogna. Le solitudini sfilano sul bagnasciuga. Non ho sonno. Conto l’unicità delle conchiglie. I talloni scavano sotto la colonna potrei farmi pantano e sonda che pesca la conchiglia che accoglie tutte le acque.
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