Pubblicato il 29/03/2015 21:40:55
Lo sguardo che ripara
Spesso la paura sfascia la fronte stacca ogni agente addensante scuce il corpo dalle bocche. Spesso la paura spacca i marciapiedi piega il parquet di sobri salotti accorcia il numero di spazzolini sulla mensola dello specchio, palpita come la plancia di un aereo in un cielo corroso di lampi. Spesso il timore ci inchioda alla sera quando ormeggiamo scostati dalla sezione aurea del respiro quando nessuna vita più avvince la nostra risorsa, quando trascuriamo la costante meraviglia in cui siamo intersecati, quando scordiamo del tutto il vangelo apocrifo delle foglie il soppalco stellato del cielo il labiale d’acqua mosso dal lamantino.
Nel tornio del mondo niente si eleva senza l’ascensore di uno sguardo. È la verde pupilla a portarci sulla battigia, a compiere di nascosto il travaso del buio in brace.
Solo chi non teme la scomparsa attraversa la linea del fuoco protetto dai carpentieri lucenti che di giorno restaurano lo scafo notturno. Senza il ponteggio di queste comete senza lo sguardo riparante di chi ci ha amato e visto, siamo solo mostri oppiacei.
Attorno a questa cura la vita mai si versa invano.
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