Pubblicato il 21/07/2016 15:29:47
Tutti pensano che ai fantasmi non serva alcun oggetto. Attraversano i muri fluttuando e basta evocarli perché si aggirino ondeggiando. Una volta che ti hanno trovato libero non se ne andranno nemmeno se li scacci. La loro stanza da letto è negli angoli più oscuri della memoria "Essere qui o là", ti verrebbe da dire "che differenza farà mai per un fantasma se traslocando l'ho portato con me?" Ma i fantasmi non amano i traslochi e la questione non è semplice quanto si pensi. Per cominciare, i viaggi provocano in loro attacchi di panico e hanno i propri traumi, temono l'abbandono, soffrono di sindrome da separazione e così via. Un fantasma può metterla così: "Se anche lui se ne va chi guarderà la mia foto nello specchio, chi raccoglierà la mia polvere e il piatto di terracotta che uso di solito sarà ancora al suo posto al mio ritorno?" Richiedono la massima attenzione i vecchi oggetti non funzionanti perché appartengono ai fantasmi. La cosa migliore è fare attenzione alle apprensioni altrui, per quanto bizzarre, rispettando i bisogni degli altri. Se vuole procedere per la propria strada l'uomo deve prendersi buona cura del fantasma soprattutto del fantasma dell'infanzia.
2009, Nicosia
(traduzione di Nicola Verderame) http://www.atelierpoesia.it/portal/it/poesia-it-mul/poesia-estera-mul/item/129-yashin-mehmet
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