Cosa rende attraente una persona? Quale magia mi strega quando percepisco la bellezza in qualcuno?
I miei occhi stanno osservando la figura davanti a me, il mio olfatto capta il denso profumo emanato dal suo corpo, le mie mani si avvicinano alla sua pelle, il contatto intimo si instaura improvvisamente, tutti i miei sensi banchettano ad una tavola di sensazioni fugaci.
Sono sazio, momentaneamente sazio. Ma non del tutto appagato.
Cosa devo fare per soddisfare il mio impulso erotico?
Non cerco la bellezza esteriore, non il contatto fisico, non un semplice amplesso, non il sesso.
L'avvenenza mi stanca, mi sembra scialba, così inflazionata, mero oggetto di sé stessa.
Non è un bel carattere che cerco, non la voracità intellettuale, non una semplice discussione, non un rapporto relazionale.
L’intelligenza mi stanca, mi sembra riduttiva, così costruita, semplice artificio sociale.
Ma ha importanza?
Mi nutro del corpo della persona al mio fianco, faccio mia la sua essenza.
Mi illudo di capire cosa mi separi dalla realizzazione.
Continuo ad osservare la sua pelle, ad inspirare il suo profumo e ad espirare il mio: me ne approprio, ne faccio parte di me.
Non ci riesco! È un essere così dannatamente fantastico, puro nella sua bellezza.
Posso vedere il flusso della sua mente fluire nella stanza, mi sta accerchiando. È così fottutamente soverchiante.
Tutto ciò mi dà la nausea.
Mi concentro sul suo petto. I miei occhi si soffermano intorno al capezzolo destro, è stranamente enorme, di un colore inusuale, di una forma in cui non mi ero mai imbattuto.
La sensazione di malessere, che fino a quel momento mi aveva attanagliato, pian piano svanisce per lasciare il posto ad una felicità irrazionale.
I miei occhi galoppano immediatamente sul capezzolo opposto: è più piccolo della sua controparte, si avvicina maggiormente alla normalità.
Questa diversità mi sta attirando sempre di più, di più, di più…
Non possono smettere di guardare, la soddisfazione si propaga, non possono smettere di pensare a quelle imperfezioni.
Sì! Ecco cosa adoro, cosa bramo, cosa ricerco.
L’IMPERFEZIONE.
Ora si sta vestendo.
I jeans, che ha appena indossato, deformano il suo sedere, lo rendono più brutto se considerato all’interno di una convenzione estetica.
Libidine suprema.
La maglietta sta coprendo i suoi capezzoli così fantastici, non vedo l’ora di poterla togliere, per riportare alla luce quella meraviglia, per poter godere.
Mi sorride, i nostri sguardi si incontrano.
I nostri occhi si fondono.
Le pupille nere risplendono.
Sono in estasi.
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