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La donna luminosa

di Gaetano Lo Castro
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Pubblicato il 08/03/2016 00:23:31

"Nel cielo apparve poi un segno grandioso:

una donna vestita di sole,

con la luna sotto i suoi piedi

e sul suo capo una corona di dodici stelle."

 

Apocalisse (12, 1)

 

 

E mi mostrò poi un fiume d’acqua viva, limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. (...) Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita.

L'uomo terminò di leggere il testo profetico e allegorico composto dall'apostolo Giovanni. Il libro biblico della rivelazione, l'Apocalisse. Il testo conclusivo, escatologico della Sacra Scrittura, la Parola di Dio. Chiuse il volume pregiato, in cui attingeva abbondantemente per la sua sete. Lo pose sul tavolinetto, si assestò nella poltrona e rimase a meditare ciò che aveva letto.

L'umanità era già giunta negli ultimi tempi descritti con molto simbolismo dall'Apocalisse. Ma ben pochi riconoscevano i segni dei tempi odierni. Invece molti erano ignari di ciò. La gran maggioranza del genere umano rifiutava di vedere i tanti segni positivi che provenivano dal cielo. Per esempio il richiamo alla pace di Medjugorje. Come rifiutava di vedere i tanti segni negativi che arrivavano dalla terra. Per esempio il rischio del conflitto nucleare. Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.

L'attuale condizione del mondo era molto critica. Il pianeta era devastato da guerre, terremoti, siccità, allagamenti, carestie, inquinamenti, malattie. Era un tempo di grande tribolazione. L'umanità era contaminata dal peccato come mai nel passato. Essa era ottenebrata a tal punto da non discernere più il male dal bene, scambiando l'uno per l'altro. Il male del tempo presente era persino maggiore di quello al tempo del diluvio universale. Perciò incombeva la nemesi del diluvio di fuoco nucleare. Eppure tutti questi segni ammonitori venivano ignorati dai più, che ciecamente e stoltamente persistevano nel rifiuto di Dio e della sua legge d'amore, seguitando a vivere sempre più impantanati nel materialismo, nel modernismo, nell'egoismo.

Era il tempo del regno delle tenebre. La terra era sommersa dall'oscurità. Un buio subdolo travestito da luce. Un insidioso male mascherato da bene. Il maligno era riuscito a irretire il genere umano e instaurare sulla terra il suo tremendo regno.

Nel misero mondo molti seminatori di zizzania, tanti falsi profeti e parecchi lupi camuffati da agnelli causavano confusione e divisione, perdita dell'unica vera fede, una grande apostasia e una dilagante impurità. Nella povera umanità, ritornata pagana e schiava, imperversava il peccato originale di superbia e ribellione verso il Creatore. Ormai l'idolatria, l'iniquità e l'empietà impestavano gran parte della terra. Ed era stata scatenata una feroce persecuzione anticristiana, assai più sanguinaria di quella perpetrata nei primi secoli del cristianesimo.

Era imminente l'avvento dell'uomo perverso, preannunciato già dai suoi molti precursori anticristici (Hitler, Stalin, Bin Laden, ecc.). Egli si sarebbe insediato nel tempio di Dio e avrebbe messo se stesso al posto di Dio, facendo adorare il proprio io; opponendosi al vero regno di Cristo, imponendosi col suo regno di Anticristo.

Era il tempo apocalittico della battaglia decisiva tra il bene e il male. Le due schiere contrapposte erano giunte allo scontro conclusivo. Infine, dopo una lunga lotta contraddistinta da tante alterne vicende, una di esse avrebbe prevalso per sempre sull'altra.

Da una parte c'era schierato l'esercito del male. Il suo capo era Satana. L'antico nemico. L'angelo di luce ribellatosi all'Altissimo e perciò decaduto a principe delle tenebre. Lo strisciante serpente che aveva causato la caduta dei due progenitori dell'umanità. I suoi seguaci erano: i molti demoni riversati sulla terra per tentar di portare alla perdizione il maggior numero possibile di anime; i tanti dannati già precipitati nell'inferno eterno; il grande drago rosso (il comunismo), l'occulta bestia nera (la massoneria) e la bestia simile a un agnello che parlava come un drago (la massoneria ecclesiastica); e tutti gli altri uomini che nel mondo combattevano con odio Dio per far trionfare l'ateismo, il relativismo e l'anticristianesimo.

Dall'altra parte c'era schierato l'esercito del bene. La sua condottiera era Maria. La piena di grazie, il capolavoro dell'Onnipotente. L'immacolata concezione. La nuova Eva. La vergine Madre di Dio, della Chiesa e dell'umanità. La corredentrice del genere umano. La calpestatrice dell'antico serpente. La mediatrice di tutte le grazie. L'assunta in cielo con corpo e anima. La regina del cielo e della terra. La donna vestita di sole. I suoi seguaci erano: i nove ordini di angeli, capeggiati dall'arcangelo Michele, principe della milizia celeste; i tanti santi ormai immersi nella luce beatificante del paradiso; tutte le anime ancora immerse nel fuoco purificante del purgatorio; e tutti gli uomini del mondo rimasti fedeli con amore al Creatore e ai suoi comandamenti, alla verità del Vangelo, alla Chiesa di Cristo e al successore di Pietro. Questa bella schiera amava la sua celeste condottiera. Lei dirigeva secondo il disegno divino.

La battaglia apocalittica era combattuta soprattutto a livello spirituale, più che a quello materiale. Ciascuna delle due schiere adoperava le proprie armi. Quelle subdole del male erano la menzogna e l'inganno, il peccato spacciato per libertà e i delitti passati per diritti, la violenza e l'immoralità, l'odio e l'egoismo, l'orgoglio e la trasgressione. Quelle potenti del bene erano l'amore e l'altruismo, l'umiltà e l'ubbidienza, la preghiera e la penitenza.

L'esito finale della lotta tra il bene e il male degli ultimi tempi era già scontato. Era già previsto ancor prima che principiasse il tempo, che avvenisse la creazione degli esseri angelici, dell'universo e degli esseri umani. L'Onnipotente attua i suoi progetti pur rispettando la libertà di tutte le sue amate creature.

L'uomo si alzò e andò a riporre la Bibbia nella libreria. Si avvicinò alla vetrata e aprì la tenda. Albeggiava. Il mare e il cielo cominciavano ormai a distinguersi l'uno dall'altro, dopo il loro congiungimento notturno in un unico elemento. Nel firmamento ancora nerastro era rimasto soltanto un astro a risplendere: Venere. La bella stella era l'estrema vedetta della notte. Il bianco pianeta faceva anche da solingo precursore del sole.

Venere per un istante lo scrutò col suo sguardo conturbante. Un paio di muliebri occhi neri che trafissero il suo cuore. Poi agli occhi si aggiunse un volto con i capelli corvini. Quindi nel cielo apparve un'intera figura femminile. Una donna vestita di notte. La donna oscura. Infine all'immagine proveniente dalla sua mente e proiettata nello schermo del firmamento si aggiunsero suoni, scene, emozioni. Fugaci filmati evocati dalla sua ossessione. Brevi brani estratti dalle sue composizioni.

(...)

Nel firmamento le immagini in bianco e nero svanirono con una lenta dissolvenza. E con esse pure Venere era scomparsa. Ne sentì subito la mancanza. Adesso il cielo era vacuo. Sembrava un limbo in aspettativa della vita incipiente. Pareva un primordio in attesa del fiat imminente.

L'uomo trattenne il suo respiro. Il tempo sospese il suo fluire. Fu una attesa d'un attimo atemporale. Ebbe la sensazione che fosse una sospensione soltanto locale e personale. Si domandò quanto tempo trascorresse e che cosa succedesse intanto nel resto del mondo.

Quindi ripresero il respiro e il progressivo mutamento del firmamento notturno in cielo diurno. Il buio era fugato dalla luce. Sulla marina distesa incedeva il chiarore dell'aurora. Man mano che l'alba procedeva tra mare e cielo si profilava sempre più prossima una fulgida figura femminile. Una donna vestita d'aurora. La donna luminosa.

Il suo cuore sussultò. Ecco infine l'atteso avvento della condottiera vittoriosa. Ecco finalmente l'apocalittico apparire del segno maestoso. La manifestazione del trionfo finale della luce sulle tenebre. La Madonna avanzava ammantata di immacolata luminanza, con una veste gialla dorata. La sua figura era sempre più nitida e splendente. La sua persona era d'eccelsa bellezza. Lei era la più bella in assoluto.

"Ave Maria!"

Lei gli si approssimò e lo fissò. Per lui tutto il resto scomparve ed esistette solamente lei. Non ci fu nient'altro che Maria. La sua presenza materna, il suo aspetto di regina, il suo sguardo amoroso, i suoi occhi di cielo, il suo sorriso di paradiso. Maria era una beatitudine.

"Deo gratias!"

La Madre annunciava con gioia la gloria di suo Figlio. L'aurora luminosa precedeva lo splendore del sole. E infatti ecco all'orizzonte spuntare, dal virginale grembo del mare, la trionfante Luce del mondo. Ecco il giubilante avvento del grande giorno senza tramonto. Infine arrivava per la terra la tanto attesa epoca di primavera. Giungeva per l'umanità l'agognata nuova era. Il Regno del Redentore.

Sorse l'eterno Sole, in tutto il suo fulgore.

"Gloria!"

 


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