Pubblicato il 18/03/2015 17:02:45
È così che mi sento, uno sguardo nel vuoto il cuore nel vento, frapposte le domande tra certo e incerto a risplendere e rabbuiare l’ignoto mio domani. Al sole e alle nuvole le mie suppliche affido, in sussurro fievole i miei sogni dichiaro, quelli non ancora persi tra le ansie delle attese. Li coltivo come fiori, nel giardino del futuro, tra aiuole di pazienza, e siepi di costanza, ad attendere i frutti ogni giorno perduro. 23 giugno 2014
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