Pubblicato il 01/03/2016 15:33:04
Vita agra quella di “Sciuse” nel dopoguerra; alla morte della sorella ne aveva sposato il marito ed era andata “all’America.” L’ho conosciuta quando tornava ogni estate in Italia, negli anni settanta, spocchiosa e acidula, col suo intercalare di parole italianizzate in stile “broccolino”, e con quell’odiosa abitudine di dire “Noi all’America…” dando le sue lezioni di vita in stile yankee. So che prima di partire per sposare il nuovo mondo, nel ’44 aveva salvato mio zio da un rastrellamento in paese, grazie ai suoi “buoni uffici” con la Wehrmacht. Certo, si era fatta una cattiva reputazione durante l’occupazione tedesca, ma quanti possono dire di aver salvato la vita a qualcuno? Centodieci dopoguerra
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