C'era una volta, in una casa grandissima, fatta a forma di girandola, dai mille colori, chiamata:Amendola, una sala da pranzo, esattamente circolare, con al centro un acquario, contenente quattro pesciolini , tre rossi ed uno nerissimo.
La loro padroncina, li aveva acquistati alla fiera del paese, il giorno precedente e vispa com'era, aveva dato ad uno di essi, al più piccino, il nome di un calciatore famoso:"Ronaldinho". Il pesciolino capì che era il prediletto dalla bimba ed in un pomeriggio caldo di maggio, mentre Carlotta faceva come al solito i capricci per addormentarsi e strillava come un aquilotto, con un balzo, saltò fuori dalla palla di vetro in cui era stato posto; le pinne caudali si trasformarono in gambette bitorzolute, con piedini a ventosa, di uno spiccato arancione.Nel contempo, sul capo gli spuntò un cappellino di tela, con il frontalino all'incontrario, pareva un vero e proprio calciatore.
"Ronaldinho" si nascose sotto il tappeto del salotto ed aspettò quietamente che il meriggio si srotolasse come un foglio di papiro, mentre la padroncina era al parco-giochi che faceva le capriole su di un tappeto erboso, con alcune sue amichette, custodita dallo sguardo vigile della nonna paterna, seduta all'ombra di un piccolo acero.
Il pesciolino verso l'ora del tramonto, uscì quatto, quatto, dal suo nascondiglio e percorse alcune miglia, saltellando come un vero calciatore, giungendo in fretta al giardino frequentato da Carlotta.
Esso si tuffò al centro della fontana, messa a lato di un'aiuola erbosa e rinfrescatosi, si scrollò di dosso le goccioline d'acqua che, divennero magicamente palline colorate di un blu smagliante.
Si divertì un mondo a calciarle tutte ma dovette chiamare in suo aiuto, la ninfea della fonte affinchè con un sortilegio, lo aiutasse a trasformare le sfere in altrettanti calciatori.
In un attimo, un soffio di vento, portò sulla fronte del pesciolino, una lanuria leggera ed il miracolo avvenne, comparvero undici giocatori simili a l ui, in tutto e per tutto.
Ronaldinho giocò per ore ed ore sotto il sole cocente e fece un sacco di goals e felice del suo momento di gloria, verso il far della sera , ritornò nella boccia di vetro, per non creare preoccupazioni alla sua padroncina.
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