Come un sogno giunge : prima , e dopo di un’oscurità,
lei torna e la vedi come fosse un santo, desiderosa , che non capisce ;
è bella ma non ne fa un vanto.
Procede , va avanti e si infligge sempre domande,
quando la scorgi sembra l’eroe delle queste cavalleresche :
affrontar draghi, mostri e creature senza un perché.
Desideri colloquiare con nessun altro, quasi vien voglia di essere il suo aiutante, il suo Merlino.
Ragazza che mostra sempre in quel modo ; che si ingegna di risultar sicura, d’essere in regola con l’occasionale person’ giudice di turno.
Insicura che combatte se stessa in celati modi,
i suoi sguardi, i suoi occhi, sono colmi di sospiri ;
essi sono profondi, li determina coi suoi deliri.
Ha sempre un po’ subito e sospirato, i suoi amici sono momenti soffusi,
l’affetto lo intinge da ciascun dei cuori le si son aperti e che le si son schiusi.
Incoscientemente forte, mentre s’avvide debole ,
ma lei non ne sa nulla, alla semplice serenità punta come un’iperbole.
Una fiamma di color polivalente in questo ardente falò di fuochi tutti uguali, tutti gialli, tutti rossi, tutti uguali.
Il sospir preannuncia la sua volontà d’essere sempre pronta ad aspettarsi il peggio,
offrendo sorrisi incantevoli per le persone, come dovesse convincerle tutte, un vero seggio.
Come la dormiveglia s’allontana, così nel sonno attanagliato , è la propria vestaglia.
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