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Natale a San Louis

di Giacomo Flussi Cattani
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Pubblicato il 15/02/2016 09:13:16

NATALE A SAN LOUIS

 

San Louis, situata a est del Nord Caroline, è una piccola e accogliente cittadina con ottocento abitanti circa e con la sua tipica chiesetta americana.

 

<Buongiorno Padre> Esordì Peter.

<Oh! Buongiorno caro> Ribatté padre Robert sorpreso.

 

Padre Robert non era del posto, ma di New York, erano otto anni che era parroco della cittadina ed era ben visto dalla comunità, anche perché era giovane, quarantacinque anni, aveva più barba che capelli, inoltre occhi castani che davano una certa sicurezza.

 

<Vorrei confessarmi?> Chiese Peter.

<Certo vieni pure. E chiudi la porta> Lo accolse padre Robert.

 

Peter, che era una persona molto timida e riservata, entrò e chiuse la porta della sacrestia con delicatezza.

 

Dopo il segno della croce, Peter, confessò i suoi peccati umilmente e ricevuta l’assoluzione, si mise a parlare del lavoro che ancora da troppo tempo gli mancava e della voglia di girare il mondo.

Era un grande sognatore, amava leggere ed era curioso di tutto.

 

Padre Robert si alzò: <Bene è ora che mi prepari per la funzione>.

 

Peter lo ringraziò usci dalla sacrestia e prese posto fra le prime panche, quando pochi minuti dopo la campana suonò e il coro intonò il canto d’ingresso.

 

Durante la funzione, Peter, notò una ragazza carina la cui bellezza stava nell’essere semplice e timida.

Peter, che aveva trenta anni, un fisico snello, occhi e capelli castani e un gran voglia di vivere perché amava la vita, trovò un motivo in più per andare volentieri a messa la domenica.

 

Mentre lei, che avrà avuto solo diciassette anni, e che era alta più di lui e aveva i capelli castani scuri lunghi, e un nome che tuttora era sconosciuto a Peter, aveva dei lineamenti del viso molto delicati e fini.

 

A fine funzione, Peter, continuò con lo sguardo a seguirla finché non uscì dalla chiesa.

 

Nelle domeniche successive, il rito si ripeté con Peter, che invece di dedicare più tempo a nostro Signore, era distratto dalla ragazza di cui non conosceva il nome.

 

Ormai il Natale era alle porte e San Louis si preparava ai primi addobbi e di sicuro alle prime nevicate; mentre Peter non dimenticava mai quella ragazza, che lo faceva star bene perfino la notte, quando la sognava, e insieme, mano nella mano, andavano al cinema e riuscivano a conoscersi.

 

Eppure era solo un sogno che quando si svegliava svaniva nel niente, lasciando dell’amaro in bocca, e tutte le volte si prometteva di farlo diventare realtà, ma poi pensava alla differenza d’età e si scoraggiava.

 

VIGILIA DI NATALE

 

Era ormai la vigilia di Natale a San Louis e come da programma era tutta imbiancata per la gioia dei bambini; con uno sfavillio di luci che riscaldavano i cuori in un freddo sotto zero. Mentre dalle finestre e dai giardini, troneggiavano alberi di natale in uno scintillio di colori accompagnati da presepi e musiche per non scordare mai la tradizione.

 

Peter era molto contento, primo perché Gesù nasceva e poi perché avrebbe rivisto la ragazza che ormai faceva parte dei suoi sogni.

 

Stava ancora pensando a lei, quando gli passò per la mente l’idea di farle un regalo.

Ne fu subito entusiasta, ma dopo qualche secondo, capì che non era possibile, perché non poteva darglielo o meglio non sapeva come.

Decise comunque che il regalo ci sarebbe stato e la maniera di farglielo avere ci avrebbe pensato dopo.

 

A San Louis c’era un grande bazar, Peter si recò là, e di sicuro vi avrebbe trovato l’ispirazione giusta senza spendere molto.

 

Arrivato al negozio, fu accolto da una signora molto gentile e robusta, con testa un velo nero che copriva il suo capo.

 

<Buonasera> Disse lei sorridendo.

<Buonasera> Rispose Peter. 

<Come posso aiutarti?> Chiese lei, mentre sistemava una vetrina.

<Vorrei fare un regalo per Natale a una ragazza. Cosa mi consiglia?> Disse Peter.

<Oh! Ti sei innamorato?> Disse la donna con il corpi capo nero.

<Qualcosa del genere> Non si sbilanciò Peter.

<Bene. Allora se vuoi seguirmi> Disse la donna mentre percorreva la strada.

 

Lo accompagnò in un’altra stanza del negozio, e gli mostrò una serie di collanine di pregevole fattura, pur costando poco. La cosa piacque a Peter, tanto che, ne scelse una con un cuoricino e due chiavi.

 

<Ottima scelta> Si congratulò con lui la signora del bazar.

<Grazie> Rispose Peter sorridendo timidamente.

 

Il pacchetto regalo era dorato e attaccato vi era un bigliettino, su cui Peter, aveva scritto la sua frase per la sua bella.

 

Mancava poco all’ora della funzione e Peter era pronto, anche se non sapeva ancora come darle il regalo, ma pensò che il buon Dio avrebbe provveduto.

Prese il suo rosario e se lo mise in tasca e uscito da casa, si avviò con il regalo in tasca, a piedi verso la chiesetta molto emozionato e curioso di come sarebbe andata a finire.

 

La chiesetta era ben illuminata a festa e gremita di gente; Peter si mise subito alla ricerca della sua ragazza e dopo essersi fatto spazio tra la folla, la notò con altre ragazze fra le prime file sulla destra e solo quando fu sicuro di vederla bene, anche se a distanza, si fermò e aspettò l’inizio della messa.

 

Don Robert non fece un’omelia molto lunga ma piena di sostanza e riflessione, parlando della nascita di Gesù come un momento per l’uomo di rinascere nella fede, nell’amore e nella pace.

 

Durante la messa, Peter non dedicò molto tempo al Signore, però non perse d’occhio mai la sua ragazza fino al rito conclusivo e al canto finale. Poi nella confusione dell’uscita, la perse di vista.

 

Peter si fece prendere per un attimo dal panico, e qualche secondo dopo con coraggio e si diresse verso l’uscita.

 

Giunto fuori iniziò con lo sguardo a cercare a destra e a sinistra, fino a che non si materializzò una paura che aveva dentro, vedendo a pochi passi da lui, la ragazza tra le braccia di un ragazzo, che la chiamava Carol, fino a quando la baciò.

 

Fu un colpo al cuore per Peter non solo per quello che vide ma ancora peggiore come riuscì a sapere il suo nome.

 

Corse via, la strada sembrava si facesse più stretta e più buia, mentre la notte ancor più fredda.

 

Correva e le lacrime scendevano, mentre continuava a ripetersi “Come poteva essere stato così stupido”.

 

A un certo punto si fermò di colpo, infilò la mano in tasca cercando il regalo, poi fece quello che non pensò mai di fare: lo gettò in un fosso. Cercò nell’altra tasca il rosario, lo trovò e lo tirò fuori e lo strinse nel pugno della mano destra, e guardando verso il cielo disse:

 

<Ti Amo>

 

 

FINE


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