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Prologo di Una vita su misura

di Piera Colombera
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Pubblicato il 29/01/2016 13:20:36

 

PROLOGO di UNA VITA SU MISURA

 

Una piccola macchia bianca sulla felpa rossa,

una virgola d’intonaco secco che gratto con l’unghia e

faccio sparire. Cammino incontro al mattino, nel profumo

di tiglio e ginestra che a tiepide ondate sale dai campi.

Ripenso a quando imbiancavo le pareti di casa; non so

quale, ne ho abitate tante, ma ogni volta l’impressione

era la stessa.

Pareva che i giorni corressero veloci e a mia insaputa,

non ne tenevo il conto, ma lasciavano tracce grigie sulla

pelle tirata e stanca.

 

Il bianco dei muri vestiti a nuovo riusciva a fermare la

corsa del tempo dandomi modo di raggiungerlo e di

proseguire al suo passo.

Dopo giorni di pioggia incessante, finalmente il sole

risplende.

E’ domenica, una domenica per sordi, ma prima nel

sonno ho udito una voce, uscendo a capofitto sulle strade

deserte del primo mattino ne attendo il ritorno.

Non ho trovato gli orecchini d’oro che volevo indossare;

ce n’erano tre paia in una scatola a fiori sul cassetto del

comò. Dove saranno finiti?

Forse non ho più l’oro, ma un altro tesoro esce stamani

dal cuore: della voce udita nel sonno rimane la dolce

certezza che m’accompagna.

Sono uscita col cane, abbiamo lasciato da un pezzo il

paese e camminiamo lungo le mura che costeggiano la

valle più bella del mondo. Il mio sguardo spazia su colli

di ulivi, campi e vigneti, laggiù Pienza, il monte

Totona, di qua Montefollonico.

……………………………………………………………..

 


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