Pubblicato il 20/08/2009 12:16:16
Io ero solamente ciò che tu toccavi, quello su cui - notte fonda, corvina - la fronte reclinavi tu.
Io ero solamente ciò che tu là in basso distinguevi: sembiante vago, prima, e poi molto più tardi, tratti.
Sei tu ardente, che sussurrando hai creato La conchiglia dell'udito a destra, a manca, là, qui.
Tu che nell'umida cavità, tirando quella tenda, hai messo voce, perché potesse te chiamare.
Cieco ero, nulla più. Tu, sorgendo, celandoti, hai dato a me la facoltà di vedere.
Si lasciano scie così, e si creano così mondi. Spesso, creati, si lasciano ruotare così, elargendo regali.
E, gettata così, in caldo, in freddo, in ombra, in luce, persa nell'universo, ruota la sfera e va.
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