Pubblicato il 15/02/2015 16:06:24
Un che di antico e di tragico, di triste di beffardo avvince la mia terra, le valli seminate di rovine splendide, i picchi di montagne fitte ancora di selve o coronate di tetti. Rode un atavico tormento il cuore della mia terra orgoglio millenario e mescolanza di stirpi remote intridono i sassi persino e la polvere dei sentieri perduti fra cespugli d’erbe odorose. Una grazia gentile fiorisce fra le radici d’aride piante abbracciate ai pendii e fra le barche in secca sulla riva, negli occhi di ruvido buio della gente. 10 maggio 2012
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