Pubblicato il 17/01/2016 18:54:19
A largo di questa esistenza vagabonda, si distinguono a fatica forme distorte di miti assenti e, tra ruderi di epoche andate, le rovine di memorie malmesse appaiono come carni iridate di dolore. Mentre su labbra lucenti di cupi riflessi gli occhi mondati dal mare simulano innocenza, finendo così, tra liquami e fango, in sorrisi e abbracci perduti nel ricordo di oggi, come reminiscenze cedute al tempo. Fingere o morire inventando la vita ad ogni bivio; imboccando rettilinei bui dove si dissolve il pudore per poter desistere e, all’ombra della luna, abbandonare l’onere della colpa. È dietro l’orizzonte che si annida il pensiero, lontano da sguardi tesi in avanti e come silenzioso racconto, aleggia la voce del vivere trascurato. Dove amore e morte banchettano avidi, l’essenza dell’anima continua sui fili di un passato sbiadito e concede al sogno il diritto di osare. Simona Scudeller ottobre 2015
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