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Il flusso sul lago

di Stefano Colombo
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Pubblicato il 29/12/2015 20:09:34

Le mie gambe sono così strane in questo momento sembrano senza vita lì a penzolare nel vuoto risi ad osservarle morte si sembrano morte le mie gambe recentemente avevo perso mio nonno era deceduto in un incidente aereo con le sovvenzioni dello Stato tutte le persone in pensione iniziavano a viaggiare intorno al mondo forse era addirittura lo Stato ad aver creato fondi per far viaggiare gli anziani forse per farli sentire meno inutili? non posso esserne certo non mi è mai piaciuta la politica la trovo noiosa preferisco costruire, ma la società ci impone vincoli sui lavori ci dice cosa dobbiamo fare non mi è mai piaciuto il nostro sistema ma alla fine è inutile pensarci non posso fare niente come le mie gambe sembrano proprio morte il giorno del funerale di mio nonno ho visto mio fratello piangere erano molto legati io lo ero un po’ meno ma si sa che le persone hanno preferenze per me stare insieme al nonno paterno o materno era indifferente anche le nonne andavano bene l’occhio ha iniziato a lacrimarmi il vento mi ha sempre dato fastidio ma non quella volta al funerale di mio nonno lì non piansi consolai mio fratello lo aveva appena lasciato la ragazza quella era la seconda volta che lo vidi piangere ma era un dolore diverso ora vive lontano ci vediamo una volta all’anno nella festività preposta al ritrovo famigliare lui è il preferito della famiglia dopo scuola ha trovato subito lavoro è un grande ballerino invece le mie gambe inermi stanno dondolando avanti e indietro non sono mai stato bravo nelle attività fisiche o nelle arti nemmeno un grande pensatore ma so aggiustare bene le cose, quella volta a mia madre riparai il frullatore non mi ringraziò i suoi occhi erano puntati su mio fratello che grande ballerino io avevo concluso gli studi ormai da due anni al giorno d’oggi subito dopo il diploma la società ti assicura un lavoro ma ormai tutte le scuole sono di musica spettacolo ballo no non fa per me io sono bravo a costruire, quella volta avevo riparato il televisore era un ferro vecchio ma grazie a me era tornato come nuovo anzi forse meglio ma a mio padre interessava lo spettacolo di mio fratello lui sì che è un bravo ballerino era uscito con il massimo dei voti nella scuola d’arte che io stesso ho frequentato sono stato uno studente decente non ho mai brillato in alcuna attività io sono bravo a costruire, ma la società ci impone rigide strade da percorrere forse non sono nemmeno così prestabilite ma se non ti adegui probabilmente finisci senza soldi anche se sei bravo in qualcos’altro ad esempio io sono bravo a costruire, ma ormai le macchine fanno quel lavoro ci sono i progettisti della macchine ma io non sono capace non ci arrivo in quelle cose infatti me lo hanno sempre ripetuto alla fine ero uno studente nella media anzi forse anche sotto la media non sono bravo come mio fratello lui ha trovato subito lavoro in uno dei più prestigiosi teatri del nostro paese e gira per il mondo io al massimo giro per casa vivo ancora con i mei genitori perché non ho un lavoro mi fanno sentire come un peso non concludo mai nulla ma io sono bravo a riparare, l’altro giorno ho controllato il frigo aveva un’anomalia ho fatto risparmiare dei soldi credo ma mio fratello si esibiva a Mesck era addirittura in TV quella televisione l’avevo riparata cinque mesi fa funziona ancora sono proprio bravo a riparare, ma non conta nulla per trovare un lavoro avevo fatto diversi colloqui ma tutti mi guardavano sempre male non avevo tatuaggi mia madre mi ha sempre detto di farne uno ce l’hanno tutti non potevo essere il diverso già che non ero come mio fratello così propenso alla danza ciò che la società considera l’eccellenza oggi io avrei potuto trovare un lavoro onesto avrei potuto insegnare ai più piccoli suonare la chitarra il mio diploma era in musica dieci anni passati a studiare una cosa che non mi soddisfa tutt’ora quando prendo in mano quello strumento sento una fitta allo stomaco come se mi picchiassero sono destinato a vivere in questa società sono chiuso in un involucro da cui è impossibile uscire il peso dei miei fallimenti è sempre più schiacciante ora mi manca il fiato devo respirare ma non riesco il mio corpo lo sento rigido mentre le mie gambe si ergono sopra a quell’ammasso di acqua il lago Karoshi è sotto di me sto seduto sul ponte sento le onde infrangersi contro la struttura metallica penso che mi lascerò cadere ecco l’ho fatto la fresca brezza mi accarezza da capo a piedi il rumore del vento mi risuona forte nei timpani chiudo gli occhi e sorrido penso che andrà tutto bene io sono bravo a costruire, oggi avevo già sorriso due volte era da tanto tempo che non mi sentivo così la caduta mi sembra interminabile il rumore del vento da piacevole diventa sempre più fastidioso si acuisce ogni secondo apro gli occhi per il fastidio, da parte a me un signore che mi osserva mi dice qualcosa non lo ascolto il rumore del vento è ancora nelle mie orecchie sento un improvviso dolore al braccio lo guardo con aria stupefatta sorrido nuovamente quel rumore riverbera ancora “abbiamo finito” percepisco mentre la mia mente sta ancora vagando esco dall’edificio in cui mi trovo mi guardo il braccio che bello io sopra il ponte osservavo l’acqua con le gambe distese nel vuoto un tatuaggio perfetto ora è il tempo di trovarmi quel lavoro.


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