Pubblicato il 27/01/2016 20:23:08
Io sono l’Angelo della realtà, intravisto un istante sulla soglia. Non ho ala di cenere, né di oro stinto, né tepore d’aureola mi riscalda. Non mi seguono stelle in corteo, in me racchiudo l’essere e il conoscere. Sono uno come voi, e ciò che sono e so per me come per voi è la stessa cosa. Eppure, io sono l’Angelo necessario della terra, poiché chi vede me vede di nuovo la terra, libera dai ceppi della mente, dura, caparbia, e chi ascolta me ne ascolta il canto monotono levarsi in liquide lentezze e affiorare in sillabe d’acqua; come un significato che si cerchi per ripetizioni, approssimando. O forse io sono soltanto una figura a metà, intravista un istante, un’invenzione della mente, un’apparizione tanto lieve all’apparenza che basta ch’io volga le spalle, ed eccomi presto, troppo presto, scomparso? tratta da "Angel surrounded by paysans", citato in "L'angelo necessario" di Massimo Cacciari, Adelphi 1994)
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