Un grande camion era giunto al centro commerciale con il suo carico speciale quella mattina. Le addette alla cassa della libreria adoravano quel giorno così ricco di letture da catalogare. “Insomma ti sbrighi” disse Martina alla collega mentre rovistava negli scatoloni “sono terribilmente curiosa di vedere i nuovi arrivi”. Le ragazze sistemavano i testi mettendo ben in vista le numerose novità. “Guarda un po’ questo libro per ragazzi, Il Bosco dei Cento Giobini” disse Elena “non ricordo di averlo ordinato”. “Hai ragione, non lo ricordo neanche io. Mettiamolo in un angolo della scaffalatura per dare spazio agli altri testi”. Le ignare commesse non sapevano ancora che cosa fosse contenuto in quel libro, così lo riposero senza neanche sfogliarlo. Subito uno dei Giobini uscì dal libro rimanendo ben nascosto finché non giunse la notte. “Giobini, via libera! Adesso potete uscire” disse il Giobino Capo. Tutti i Giobini viaggiavano in lungo e in largo per il centro commerciale guardando sbalorditi i numerosissimi negozi. Giunti nel reparto giocattoli udirono il pianto sommesso e singhiozzante di un bambino che si era perso ed era rimasto chiuso dentro. Allora i Giobini lo rassicurarono e pronunciate le parole magiche “Gib, Giob, Gi” lo portarono nel loro mondo all’interno del libro, facendogli vivere una fantastica avventura. Intanto la mamma di Gabriele era tornata al centro commerciale accompagnata dalle guardie e i Giobini, salutato il bimbo, gli fecero riabbracciare la sua mamma.