*
La mia banda aveva coraggio da vendere
le alleanze già fatte.
Ognuno porta il suo carico, ognuno
bada a se stesso. Parole
sfrenate per meglio rappresentarsi.
Cosa mi resta di quella frenesia?
Il tempo non contava per le nostre mani
Elvira Forte alla finestra avrebbe concesso
il suo sorriso a ogni vincitore.
*
Dai nostri calzoncini
sbucano ginocchia sempre sfregiate.
Il cortile raccoglie ogni giorno
voci e competizioni.
Il pallone gira impazzito, sbatte
da un muro a uno scalino.
Tutti fratelli nel sudore
che imperla la fronte. La vittoria
sta in un fuscello, in niente,
in quel brandello supremo
di carne imbrattata di sangue.
*
Nelle rovine della fortuna
sono un piccolo soldato che parte
per una guerra immaginaria.
Altri mari altri continenti.
Così m'illudo di figurarmi. Così,
nel candore dei miei tredici anni.
[ Da L'adolescenza e la notte, Passigli Poesia ]