Pubblicato il 06/03/2022 20:28:13
Nell'immagine: 'El Dorado', USA, 1966 In 'Alcuni albi di Lorenzo Canestro' abbiamo lasciato i nostri eroi sulle rive del 'fiume' Entella – non sono sicuro che vi sia ancora acqua – quali pionieri in cerca d'oro nella Riviera Ligure di Levante. Cervantes citava Cide Hamete Benengeli come autore originale del 'Don Quijote', del quale lui si sarebbe limitato a copiare il manoscritto. La situazione era ulteriormente complicata dalla presenza nel suo romanzo di un secondo 'Don Quijote' dell'autore Avellaneda: i fatti narrati procedevano con la necessaria premessa se avessero riguardato il vero piuttosto che il falso Don Quijote. Tre interpreti di qui (Canestro – Jilles – Mazzarello) hanno direttamente collaborato alla stesura delle loro stesse avventure. Il manoscritto intorno a 'Lorenzo Canestro' si compone di 17 pagine, gran parte delle quali dedicate alla biografia del Genovese. Le poche rimaste contengono spunti di fantasia, al punto che si è pensato di riunirle sotto il titolo di 'Le avventure di Lorenzo Canestro'. La restante parte di materiale, in gran parte elaborazione d'immagini, è allo stato di abbozzo sotto forma di chat message: convenzionalmente, fa parte di 'Lorenzo Canestro alla riscossa'. Di tutto questo, non c'è nulla che sia stato prodotto a stampa o in rete. Qui non c'è la Malpaso Productions di Clint Eastwood che integra una tradizione d'intrattenimento con energia e organizzazione. Gli Stati Uniti sono il vero, unico e grande Paese della Libertà: Mr Eastwood interpreta il suo ruolo dinamico e propulsivo. Tuttavia, il più grande scrittore di romanzi mai esistito, Dostoevskij, è nato ed è vissuto in Russia. Dante è stato il massimo poeta universale ma, probabilmente, non si è mai allontanato dalle nostre parti. A riflessione su tutti gli Autori citati mi rifarò a Charles Dickens: ' The wisdom of our ancestors is in the simile: and my unhallowed hands shall not disturb it, or the Country's done for.' La fonte di 'Alcuni albi di Lorenzo Canestro' si trova negli albi di Pecos Bill. Nel nostro accampamento sulle rive dell'Entella, controllando la fonte o per meglio dire la sorgente, i pionieri non sono sicuri di volersi dirigere alla ricerca dell'oro. Due fratelli magri e vecchi sono in piedi accanto al più giovane panciuto Pedro e lo guardano con aria interrogativa. Come a dire: 'Non sarebbe meglio andare alla ricerca di una terra coltivabile?' Lo stralunato anziano Peter si è innamorato della più giovane Nelinha – non poi così giovane, una bellezza creola che nasconde l'insicurezza dietro una malinconica saccenteria -. Non corrisposto, Peter si è gettato giù dal ponte sull'Entella. La peste ha fatto strage dei cinghiali e la natura ha ristabilito il suo ordine sulla terra, a questo punto da coltivare. Meglio farlo. Mi riferisco, anche, a come continuare il racconto. Pamela e la piccola Ruby ricordano immagini della Vergine con il bambino. I figli sono ovviamente legati ai genitori. Eastwood ha dimostrato in 'Cry Macho' che c'è molto da fare a sostenere i giovani, in attesa che questi ritornino ai loro genitori, nel caso ne siano lontani. In 'A Million Dollar Baby' ha dimostrato che i giovani hanno energie indomabili e risorse limitate: da questo conflitto può derivare anche molto dolore. I vecchi, siano genitori o meno, hanno una attenzione ripiegata su loro stessi inversamente proporzionale all'interesse che la Storia ha verso di loro. Per questo la narrativa intorno ai vecchi è così difficile. Il rimpianto, che nei giovani trova sbocco in un nuovo progetto, in loro ricade facilmente nel grottesco attaccamento a ciò che è perduto. Eastwood ha saputo conservare uno spirito intraprendente dosando sapientemente la negazione di perdita con la volontà di partecipare. Ha dimostrato che c'è qualcosa da fare in grado di suscitare simpatia rendendosi utili, a qualsiasi età.
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