Nere di corvi, le dense folate,
volano ancora su quelle vallate:
là dove l'ombra ricopre i miei colli
narran le pietre di quello che volli.
Da sempre è oscura la vita dell'uomo,
dentro il sangue ha la fine,
perché tale è il suo dono
e lo porta con sé
da quando apre gli occhi,
non trovando la vita in lui altri sbocchi.
Sono la Furia, colei che rovina
ogni pensiero e ogni forma divina.
Son della guerra terribile madre
e dei guerrieri attraverso le strade.
Sono l'ombra di morte
che li attende alle porte
dell'Oltremondo, in cui regno sovrana:
o non siete, voi, forse,
a volere la Gloria?
Voi, a dir che l'onore è il desiderio
che covate nel cuore?
Ve li regalo! E vi prendo la vita!
Nel vostro sangue, nel vostro dolore
da tanto tempo, io, intingo le dita!
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