Vuoto
S’intersecano nei solchi della tela le linee interne del quadro
provengono dalla fessura della porta.
Ciò che è rappresentato è assente.
Più in là la scodella di rame del viandante - di tanto in tanto-
brilla nelle sillabe disperse lungo la via - fra notte e notte - .
Sulle foglie oscillare di visioni molteplici forme s’inseguono
nella brezza che spazza frammenti di fatica.
Sul volto rugoso dello straniero si nascondono i segreti
che già un tempo furono le parole del Re da tempo immemorabile
assente.
Vuoto il posto costruito come il precario muro della certezza
sullo svanire di farfuglii bigi . Sovrasta l’ombra del ritmo
che regola la terra semisepolta da parvenze mute inerti, potenti.
I loro nomi non dicono, disperdono.
Nulla si aspetta l’errante . Conosce la propria appartenenza al niente.
Ciò che è rappresentato è assente, attraversato da ombre fugaci.
Sullo sfondo della tela fluiscono da alberi scorticati -come fosse sorgente-
buchi neri - crani rovesciati - macchine assordanti in cerca di ragione.
Attorno s’insinua tra polveri e vapori un’aria cristallina
silenzio che trascina all’altro capo del filamento.
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