Nella stagione delle ciliegie
grondavano arance i suoi occhi-
con un filo di bisso
prendevano il posto all'estate
nei cerchi del sole- a dire la pena.
E poi il silenzio, nello spazio nevoso
dell'anima.
- doveva essere questa la sua storia,
la parte più antica:
era messa di fronte alla luce,
distesa, come un piccolo mondo
la carne parlava un dialetto,
una nenia, scolpita nel legno,
al centro del campo-
è ancora calda l'aria..
e il ricordo sta in una mano:
tramanda uno sguardo invisibile
quasi altra forma del corpo
nel viso d'acqua scavato in preghiera
una breve luce invernale
nel flusso di buio la chiama
mangiando la neve che cade
-a Natale, sono a casa- ripete-
risparmiami un po' d'uva-sorridente-
La terra dove io sono è l'anima
si è solo nascosta
nella cella delle stelle
la ricompensa per il silenzio
è il suono,
l'incontro in una lingua straniera
dove nessuno è mai penetrato.
Fa buio da tanto biancore
e s'innalza fino a straziare
i miei occhi più chiari
come acque si rompono,
per spiccare la salita,
affondando nel sorriso,
che mi salva.
Bentornata...adesso che mi guardi,
con gli arcobaleni nella notte.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Amina Narimi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.