Pubblicato il 15/10/2014 17:22:48
Sperduta, mi culla il moto sinuoso di fragili alghe, di acqua salmastra riflesso di grandi gabbiani. Il calore del sole esplode sulla mia pelle, asciugando ruscelli schiumosi. Distesa, avvinghiata al serpente marino che si morde la coda, mi arrendo alle carezze del mare. Le gambe,le braccia affondano lente. La mente si lascia rubare I pensieri dal tocco di frivole onde. Un delfino cerca nuove avventure spingendo lontano dal mare questo mio povero corpo. Agguanto il riflesso del sole al tramonto, lasciando che il sussurro del mare travolga questo mio corpo, per poi regalarlo al chiarore di luna, che accarezza braccia sabbiose pronte ad amarlo.
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