ULTIMA MUSA
Vedi le braccia mie protese
dolorose, Ultima Musa !
Raccogli il mio richiamo
e affretta l'amplesso fatale
che nella culla già mi promettesti,
o nel ventre materno,
quando mi alitasti caldo
il soffio pregno di speranze inespresse,
di misteri svelati, di desii sospesi
nel vuoto della mente,
di visioni brucianti,
di paura, paura...
Quale solco impregnato di divina
semenza, bruciai del germe tuo prolifero,
tentai spegner la fiamma,
lottai urlai, invano opposi la mia fede
quella dei miei padri, il mio sapere
la scienza la magìa,
l'energia dell'atomo...
Assurda e vana, la mia forza
si estinse ed ora vinta, bruciando
solo d'impaziente attesa,
anelo il tuo riposo.
(primi anni '70 - ritrovata nel 2013
in un vecchio quaderno)
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