Pubblicato il 02/05/2015 16:04:38
Quel che ho dimenticato di dirvi in quell’ultima poesia se avete prestato un minimo di attenzione è che l’amavo davvero allora.
La luce marittima negli ultimi versi poteva sembrare artefatta, falsa come ogni borioso sonetto italiano,
e lo stesso si poteva dire dei fiori delle alte scogliere che mi vantavo di averle messo nei capelli
e certo, delle molte lune immaginarie che ho detto ruotavano sul nostro letto mentre dormivamo, del cosmo racchiuso dalle pareti della stanza.
Ma la verità è che ci piaceva fare lunghe passeggiate sulle spiagge ventose, non le spiagge fra il mare di lei
e la terra simbolica di me, ma le vere spiagge di conchiglie vuote, mentre il sole sorge e l’acqua viene avanti e ritorna.
(Addendum, da Balistica, Fazi, 2011 – Traduzione di Franco Nasi)
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