Pubblicato il 09/10/2014 09:33:39
Intanto vanno e vengono ragazzi su selciati di orme vaghe, impronte di morti un tempo indolentemente accorti nelle pause tra un pensiero e l'altro mentre entro il calco di un racconto stampavano con spenta negligenza sentinelle di inadeguati passi. Ma, schizzando pioggia e fango dalle scarpe nella corsa irriverente come il fiore che lacerati i semi si affaccia in un bagliore, intanto vanno e vengono ragazzi tra corridoi e strade, bar affollati e case con portoni che non si assomigliano se non per quell'entrarvi già scappando - finché non metteranno il piede sopra un'orma. Sorpresi nell'inciampo lì si volteranno, non per tornare - per sapere di essere già stati.
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