Pubblicato il 19/02/2015 23:17:36
Voglio rendere grazie al divino Labirinto di effetti e di cause Per la diversità delle creature Che compongono questo singolare universo, Per la ragione, che non cesserà di sognare Una mappa del labirinto, Per il viso di Elena e la perseveranza di Ulisse, Per l'amore, che mi permette di vedere gli altri Come li vede la divinità, Per il duro diamante e l'acqua libera, Per l'algebra, palazzo di esatti cristalli, Per le mistiche monete di Angelus Silesius, Per Schopenhauer Che forse decifrò l’universo, Per lo splendore del fuoco Che nessun umano può guardare senza un'antica meraviglia, Per il mogano, il cedro e il sandalo, Per il pane e il sale, Per il mistero della rosa Che dona il suo colore e non lo vede, Per certe vigilie e giornate del 1955, Per i rudi mandriani che nella pianura Incitano le bestie e l'alba, Per il mattino a Montevideo, Per l'arte dell'amicizia, Per l'ultimo giorno di Socrate, Per le parole dette in un crepuscolo Dall'una all'altra croce, Per il sogno dell'Islam che abbracciò Mille e una notte, Per l'altro sogno dell'inferno, Della torre di fuoco che purifica E delle sfere gloriose, Per Swedenborg Che conversava con gli angeli nelle vie di Londra, Per i fiumi segreti e immemorabili Che confluiscono in me, Per l'idioma che, secoli addietro, parlai in Northumbria, Per la spada e l'arpa dei sassoni, Per il mare, che è un deserto splendente E un simbolo di cose che ignoriamo, Per la musica verbale d'Inghilterra, Per la musica verbale di Germania, Per l'oro, che rifulge nei versi, Per l'epico inverno, Per il nome d'un libro che non ho letto: Gesta dei per francos, Per Verlaine, innocente come gli uccelli, Per il prisma di cristallo e il peso di bronzo, Per le strisce della tigre, Per le alte torri di San Francisco e dell'isola di Manhattan, Per il mattino in Texas, Per il sivigliano che scrisse l'Epistola morale E il cui nome, com'egli avrebbe preferito, ignoriamo, Per Seneca e Lucano, di Cordova, I quali prima che lo spagnolo fosse scrissero Tutta la letteratura spagnola, Per il geometrico e bizzarro giuoco degli scacchi, Per la tartaruga di Zenone e la mappa di Royce, Per l'odore medicinale degli eucalipti, Per il linguaggio, che può simulare la sapienza, Per l'oblio, che annienta o modifica il passato, Per l'abitudine Che ci ripete e ci conferma come uno specchio, Per il mattino, che ci dà l'illusione di un principio, Per la notte, la sua tenebra e la sua astronomia, Per il coraggio e la felicità degli altri, Per la patria, sentita nei gelsomini O in una vecchia spada, Per Whitman e Francesco d'Assisi, che già scrissero la poesia, Per il fatto che la poesia è inesauribile E si confonde con la totalità degli esseri E non giungerà mai all'ultimo verso E muta secondo gli uomini, Per Frances Haslam, che chiese perdono ai suoi figli Perché era così lenta a morire, Per i minuti che precedono il sonno, Per il sonno e la morte, Questi due tesori segreti, Per gl'intimi doni che non enumero, Per la musica, misteriosa forma del tempo.
(Otro poema de los dones, da L’altro, lo stesso, 1964 – Traduzione di Tommaso Scarano)
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