Pubblicato il 08/03/2015 19:02:15
Apro gli occhi. La luce è vasta e penetrante, nonostante sia suddivisa dagli spioncini dell'aria sulla tapparella. Oggi è il primo giorno che ho sentito freddo da quando ci ha abbandonato l'inverno ; un lieve sentire d'un brivido d'aria piuttosto che le freddure pungenti dell'inverno , ma che colpisce dritto nell'anima. Resto là a subire la situazione nonostante sia davvero tutto molto scomodo : questa luce divisa, questo freddo e una nausea da premio nobel. Sono le 8.24. E' strano , dovrei dormire visto gli orari a cui mi sottopongo. Speravo fossero solo le emicranie ma ora si aggiunge anche questo dolore allo stomaco , un dolore lancinante che non so da dove provenga. Più passano i minuti e più sento che non vorrei esistere. Un vero e proprio momento di panico mentale ; nonostante la nausea e il debole, classico, immancabile mal-di-testa. Rigirarsi nel letto tenendo gli occhi chiusi, sperando che tutto cambi con poco, non serve. Penso che se urlassi sarebbe meglio. Urlare come un soldato in zona di guerra che si carica e poi và all'attacco, sprezzante per le paure e le ferite, mentre il cervello suggerisce di non muoversi. Ma diamine, non posso urlare ora , sveglierei tutto il vicinato. Potrei ascoltare qualche canzone, quelle che ascolto in momenti come questi , momenti in cui qualcuno può urlare per me. Sarà forse questo il motivo per cui apprezzo più che ammirare, un determinato genere di musica. Ogni volta mi chiedono : " come puoi ascoltare simili oscenità e gruppi del genere? " e sempre trovano in me un sorriso che dice : "Li ascolto per necessità..." questa necessità. Urlano per me quando non posso io. E non è che uno sfogo. Per tutta la casa e per l'intera planimetria tutto è molto simile ; un malriposto senso di solitudine accompagnato dal consueto "piccolo freddo" di prima. L'alba c'è già stata , inutile aspettarla. Nonostante mi concentri a scrivere tutto ciò , a pensare belle frasi del cazzo da scrivere ,a sperare che qualcuno legga e mi pensi, non riesco a distrarmi dai miei demoni interiori. Peccato, per un secondo sembrava funzionale.
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