Pubblicato il 27/02/2015 23:17:38
Ultimi giorni d’estate
Romina aiutò la madre nei lavori domestici, così il tempo le passò più in fretta e finalmente arrivò Serena. Desiderava fare qualcosa per poter avvicinare Giulio,qualcosa che le desse l’opportunità di fargli capire che lei non era innamorata di Pippo,ma di lui e aveva bisogno di un consiglio. “Perché non organizzi un festino da te?“ fu l’idea di Serena. “ Inviti tutti,lui verrà con gli altri e farai in modo che capisca che non hai mai creduto che fra voi fosse finita davvero. Si presenterà l’occasione vedrai. Senza Pippo il messaggio sarà chiaro. Non ci sarà,vero?” “ No. No di certo! Inviterò soltanto quelli della compagnia del quartiere. L’idea mi piace. Mi piace proprio.“ “Ok,potremmo giustificare il festino come un’occasione per ritrovarci dopo le nostre vacanze e per salutare l’estate che è ormai alla fine” suggerì Serena. “ Sì,perfetto. Quando cominciamo ad organizzarci?” chiese l’altra impaziente mordendo il freno. Le due amiche riuscirono nel loro intento nel giro di pochi giorni,grazie anche alla collaborazione delle ragazze della compagnia che,dietro l’invito di Romina,si erano offerte di dare una mano per i preparativi; anche i maschietti avrebbero voluto dare il loro contributo,spesso è più divertente la preparazione della festa che la festa stessa,ma è pur vero che “troppi galli a cantare non fanno giorno“ :in tanti si sarebbe creata solo confusione. Romina si guardò più e più volte allo specchio,trovava mille difetti al suo aspetto. Serena fu costretta a strapparla alla mattonella che i suoi piedi stavano logorando girandosi e rigirandosi su se stessa,sbuffando e guardando l’orologio. “Ma come fai a non vedere quanto sei carina?Stai benissimo! Muoviti,stanno arrivando e tu devi essere di sotto a fare gli onori di casa. Sbrigati!“ “Ok ok arrivo.” Promise Romina staccandosi dallo specchio. Un respiro profondo e: “Devo piacergli così come sono,altrimenti … beh,buon viaggio signor Giulio!Ora vai Romina e fatti valere …“ si disse e seguì l’amica giù in garage. Il tavolo era pieno di vivande,lo stereo era in funzione,la musica era pronta ed il rombo dei primi motorini che si fermavano nel parcheggio le fecero arrivare i battiti del cuore fino alle guance,che presero colore come due ciliegie. Ben presto la stanza si riempì,Sergio si fece subito notare salutando l’ospite a malapena e fiondandosi sul buffet;ma inciampò e si salvò dalla caduta planando su una delle ciotole colma di patatine,che per un miracolo non si rovesciò. Silenzio. Guardò i volti incuriositi degli amici e disse: “Sì,volevo proprio le patatine … si è capito?” Qualcuno rispose:“ Nooo! Ma scherzi?” E lo scroscio di risate che ne seguì debellò la tensione di Romina che invitò tutti ad accostarsi al rinfresco mentre Sergio arraffava le patatine,se ne riempiva la bocca con la giustificazione che ormai le aveva toccate! Lo vide,finalmente. Era davanti allo stereo,armeggiava con dischi e musicassette. Gli si avvicinò con una certa trepidazione e lo salutò: “Ciao. Sono felice di vederti e di averti qui.” “Ciao. Grazie per avermi invitato. Avete fatto un buon lavoro e credo che il festino riuscirà. Siamo tutti o deve arrivare qualcun altro?”concluse allusivo. “Siamo tutti.”precisò lei,fissandolo con tutta la dolcezza di cui era capace. Giulio sembrò rilassarsi,le chiese se poteva iniziare con la musica. “ Ma certo. Scegli pure quello che preferisci!”.Qualcuno la reclamava,gli sorrise e si allontanò. La festa fu un successo,si ballò sempre,sintonizzando lo stereo sulla radio locale quando dischi e musicassette non soddisfacevano più; Fabio,Max e Sergio furono incorreggibili come sempre quando erano insieme e Giulio veniva immancabilmente coinvolto nei loro scherzi e nelle loro “mattate”. Romina era felice:Giulio le aveva sorriso per tutto il tempo,aveva ballato con lei,le aveva circondato le spalle in più occasioni debellando ogni tensione fra loro,ristabilendo un sereno rapporto di amicizia. Era un inizio. Si guardò intorno più volte,voleva,doveva dirlo a Serena, altrimenti sarebbe esplosa. Ma non la trovava. Ben presto gli amici,ad uno ad uno,la salutarono ringraziandola per il bel pomeriggio,lei era in pensiero per l’amica,non capiva come mai fosse sparita senza dirle nulla,ma nel frattempo iniziò a rigovernare la stanza del garage ormai vuota,entrò nella stanzetta adiacente per prendere scopa,paletta e sacchi neri e sobbalzò: nell’angolo più nascosto c’erano Sergio e Serena che parlottavano a voce bassa,vicini vicini,dolcemente abbracciati. Anche loro ebbero un sussulto quando si accorsero di lei che li stava guardando con le mani sui fianchi. “ Vi siete rifugiati qui,eh? Mi avete fatto prendere un colpo! Va bene,va bene,l’importante è che abbiate chiarito. Adesso però mettevi all’opera per aiutarmi a ripulire. Tu Sergio impegnati con qualcosa,stanno arrivando mia madre e mia nonna Maria e non oserebbero protestare per la tua presenza qui,con noi due,se … se … ti vedessero,ecco,riempire questi sacchi … Forza, forza,datevi da fare!” li incitò Romina,felice come non era da tempo. Al mattino seguente Romina si svegliò con i postumi di un pieno di emozioni: aveva baciato nonna, mamma e fratelli come una farfalla svolazzante;canticchiava e volteggiava in ogni cosa che faceva,anche in garage mentre armeggiava con la lavatrice. Ad un tratto si sentì chiamare: “ Vieni su,ti vogliono!“ Curiosa di sapere chi la stesse cercando,si incamminò di buon passo e prima di poter attraversare il giardino un’ombra saltò fuori da dietro la siepe e la fece strillare per lo spavento. Davanti ai suoi occhi si materializzò un coloratissimo bouquet di fiori che la sorprese,quindi vi fece capolino il volto di Giulio con un sorriso a quaranta denti! Romina rimase letteralmente a bocca aperta ed i suoi occhi erano grandi,fissi,rapiti da ciò che vedevano. “Per dirti grazie per aver organizzato la festa;una festa riuscita,che speriamo non rimanga l’unica “ disse lui. Spuntarono alcuni amici che le si avvicinarono,volevano unirsi a Giulio per i ringraziamenti,precisando però che l’idea dei fiori era tutta di lui,di Giulio.Si sarebbero visti tutti più tardi al mare. Romina si chinò per raccattare gli zoccoli prima di infilare i piedi nella sabbia. Portò la mano sulla fronte per riparare lo sguardo dalla luce del sole e poter così individuare il punto della spiaggia scelto dai suoi amici;gli zoccoli le urtarono lo zigomo ma non ebbe tempo per avvertire la botta perché intravide prima Giulio ed il cuore le fece un balzo. Si avviò abbassando il braccio e facendo ciondolare le calzature che rintoccavano ad ogni passo. Giulio si staccò dal gruppo per andarle incontro, le si fermò davanti e: “Ciao, bellezza! Aspettiamo te per fare il bagno. Dove hai messo i fiori?Ti sono piaciuti?Ho avuto gusto nella scelta? “. Sorridendo divertita rispose: “Ciao bellissimo. Gentili ad aspettare me. Li ho messi nel soggiorno in bella vista e … Sì. Sì.” Lo vide rilassarsi ed aggiunse: “Sei stato davvero gentile. Conserverò quei fiori per sempre.“ “Peccato che i fiori appassiscano …“ ribatté Giulio con tono più dolce. “Dove penso di conservarli io,non appassiranno mai!“ La guardò con quella luce negli occhi che lei aveva conosciuto bene all’inizio di quell’estate,fece un passo verso di lei e continuando a guardarla le sfilò piano piano il telo da mare dalla spalla. “Forse ho capito. Nel tuo diario. Li conserverai scrivendo che hai ricevuto dei fiori dal tuo ex,un dolce e stupendo ragazzo!Puoi solo scrivere,perché non credo tu riesca ad infilare tutto il bouquet fra quelle pagine!“.La sua espressione divenne più seria e continuò: “Certo è che questa volta puoi raccontare qualcosa di più piacevole,vero?“ affermò allusivo e riprese quasi senza prendere fiato: “So che hai scritto della delusione che ti ho dato,anche se ti avevo chiesto di non farlo. Era impossibile che tu non ti sfogassi per il dolore che provavi. L’ho letto nei tuoi occhi quel giorno e mi sono pentito subito di averti lasciata.“ “Sì,ho scritto,perché scrivere quello che mi succede è parte di me,mi aiuta. Sempre. Ieri ho scritto qualcosa di più piacevole,decisamente.“ gli confessò Romina. “Il bacio ve lo darete in acquaaa! Adesso venite qui,vogliamo entrarci in quell’acqua! Dài giù!“ gridò Sergio che si teneva stretta la sua Serena. Risero entrambi e si incamminarono mentre Giulio commentava: “Mi piace il suggerimento di Sergio.” Romina gli chiese: “Quale dei due?“ Lui:“Il primo.“ Lei non riuscì a dir nulla tanto era emozionata. Quel farabutto le fece notare che non occorreva arrossire,i suoi baci li conosceva e se avesse voluto ricordare...lui era disponibile. “Vuole proprio farmi svenire dall’emozione!“ pensò Romina;lasciò cadere zoccoli,pantaloncini e canotta e si avviò in acqua a braccetto con le amiche. Giulio allungò il telo di Romina vicino al suo,le prese indumenti e calzature là dove lei li aveva lasciati e li ordinò vicino al telo,come se stesse riorganizzando,con quei gesti,anche le sue idee. Un fruscio di piedi che sfiorano velocemente la sabbia bagnata,un guizzo d’acqua che diventa uno scroscio,corpi che si rotolano in aria fra gli schizzi provocati dalla loro corsa e le ragazze si ritrovarono completamente bagnate ed infreddolite in un nano-secondo,emettendo gridolini per il contrasto fra la pelle calda di sole e l’acqua fresca di mare: i maschi erano entrati per il bagno come bufali. Romina brontolò, ma non poté aggiungere altro: le arrivò una manciata d’acqua salata in piena faccia che le riempì bocca e occhi. Portò le mani al viso, boccheggiò liberandosi dell’acqua che la soffocava e quando si fu ripresa dallo shock immerse le mani sotto la superficie e spinse verso l’alto con tutta la forza,provocando un discreto getto su Giulio.Si scatenò un putiferio perché i ragazzi risposero in contemporanea,accerchiando le ragazze; smisero soltanto quando le braccia non risposero più allo sforzo. Si lasciarono cadere sui teli da mare per asciugarsi al sole e piano piano il loro respiro tornò al suo ritmo naturale;nel torpore che li avvolse lasciandosi scaldare beatamente allungati sotto i raggi lucenti,una mano di Giulio si posò su quella di Romina e la strinse delicatamente. Attese. Lei ricambiò,con una piccola esitazione in quel gesto che a lui non sfuggì. Si girò allora sul fianco verso di lei e chiese: “Sei preoccupata perché qualcuno possa riferire di noi,di oggi,all’amico Pippo?“ “No,anzi. Mi farebbero un favore, visto che il signorino in questione non si è ancora fatto vivo dopo la sua vacanza;mi sono preparata già da un po’quello che gli devo dire su noi. Cosa c’è?Perché mi guardi così?“ e Romina si alzò sui gomiti girandosi sul fianco verso di lui. “E’incredibile!I tuoi occhi sono di un verde intenso,scuro,quando sei serena e allegra;diventano marroni quando qualcosa non và o quando sei arrabbiata. Sei proprio un libro aperto. Anche i tuoi capelli cambiano! Quando sono esposti al sole,passano dal biondo cenere al biondo lucente,addolcendo nei tratti il tuo viso.“ “Ma allora mi hai osservata bene!” commentò Romina lusingata. Giulio fece per parlare,ma poi sorrise,mentre lei si sentiva afferrare braccia e gambe e veniva trascinata verso l’acqua;i suoi amici la dondolarono contando fino a tre,per acquistare la forza necessaria a lanciarla il più lontano possibile. Atterrò con il posteriore cercando di chiudere naso e bocca prima di finire sott’acqua,ma quando fu in grado di rialzarsi,tossì ripetutamente per eliminare il residuo salato e fastidioso che aveva ingoiato. Non sentì l’altro “Unoo,Duee,Treee !”,pertanto non si aspettava che le piombasse quasi addosso un corpo lanciato dalla riva schizzandola abbondantemente e spaventandola tanto da farla imprecare. Poi rise divertita. Quel corpo gettato in acqua era di Giulio! Per tutto il tempo che restarono in spiaggia fu un susseguirsi di ‘impanature’con la sabbia e lanci in mare per ripulirsi,tutti contro tutti,maschi contro femmine,coppie contro coppie. E Romina fece coppia con Giulio,raggiante. Tutto poteva ricominciare.
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