Pubblicato il 20/10/2014 05:51:16
Sfogliando … Wordsworth Coleridge Da “Ballate liriche” – Mondadori 1979
‘Versi composti a sera … nei pressi di Richmond, sul Tamigi’
Che incanto le onde a prua, col riflesso Dei colori del crepuscolo estivo, Mentre puntando verso l’occidente purpureo, La barca prosegue la sua corsa silenziosa! Guarda com’è scura, dietro, la scia, Che poco fa pareva sorriderci Ed ora è forse l’illusione sgargiante e infedele D’altri navigatori erranti!
Simili spettacoli attirano il giovane bardo, Che immemore dell’imminente tenebra crede che i loro colori durino eterni, Finché la pace scenda con lui nell’avello. Lasciate che culli il suo diletto inganno, Che importa se morrà nel dolore? Chi non invocherebbe sogni così dolci, Anche se l’indomani recherà pene e sofferenze?
Scorri dolcemente, scorri così per sempre, Tamigi! Sì che altri bardi possan rimirare Dalle tue rive mirabili spettacoli Quali quelli che io, bel fiume, ammiro! Scorri sempre così, bel rivo! Ovunque elargendo il tuo animo di pace, Finché le nostre menti acquisiscano per sempre Il flusso delle tue acque profonde.
Fatua idea! Pure sii come sei ora, Sì che nelle tue acque possa specchiarsi L’immagine del cuore d’un poeta, Sì splendente, solenne, serena! Un cuore come quello che un tempo benedisse il poeta Che qui modulando un estremo canto * Non seppe trovar pace al suo tormento Se non nella più tenue pena della pietà.
Rimembranza , mentre noi scivoliamo via, Ferma per lui il tuffo del remo, E prega che mai più un alunno della Poesia Conosca tanto gelidi affanni! Che calma, che fissità! Unico suono Il gocciolare del remo sospeso! - La tenebra serale s’addensa d’intorno, - Scortata dalle più sante potenze della virtù.
(*) in riferimento all’Ode di Collins per la morte di Thomson.
‘Il rovescio della medaglia’
Alzati, alzati, amico e rimettiti in sesto! Perché quest’agitazione, quest’inquietudine? Alzati, alzati, amico, e chiudi i tuoi libri, O certo ti piegherai in due!
Il sole, dolce e rinfrescante lucore, Ha inondato dall’alto del monte I campi verdeggianti Col primo, profumato oro del crepuscolo.
I libri, lotta dura e senza fine! Vieni ad ascoltare il cardellino del bosco E la sua musica soave: in fede mia C’è più saggezza in questa.
E, odi, che allegria il canto del tordo, Non è davvero un mediocre oratore! Esci alla luce delle cose, Fa della natura la tua nutrice.
Essa dispone d’un mondo di ricchezze Con cui benedire i cuori e le menti: Spontanea saggezza e verità Spiranti dalla salute e dalla contentezza.
Un’emozione in un bosco a primavera Può insegnarti di più sull’uomo Di più sul bene e sul male, Di quanto possano tutti i sapienti.
Dolce è la scienza che insegna la Natura: Il nostro invadente intelletto Deforma la bellezza delle cose - Con l’analisi noi uccidiamo.
Basta con le arti e le scienze, Chiudi queste pagine avvizzite, Esci fuori e porta con te un cuore Che osserva e percepisce.
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