Pubblicato il 27/06/2014 16:09:09
Forse gli dei non stavano più bene ultimamente - se l'albero marcisce fin dentro le radici, e noi si muore. Chissà se torneranno dal luogo di vacanza dove la terra genera le uve più pregiate - vitigni profumati di fragola e di rorido lampone, di mora appena colta che fa notturne amanti di due labbra: " O for a draught of vintage! that hath been Cool'd a long age in the deep-delved earth".* E dopo aver bevuto insieme, sazi d'eternità, incontreremo Keats, divina nightingale che tesse un lied di seta - la vite attorcigliata come un'amante al palo, il vento che giocando gli scompiglia i riccioli sottili. Lo chiameremo: "John!", e lui verrà, leggero, si siederà con noi sotto la quercia - starà senza parlare, un libro tra le mani - sul viso appena l'ombra di un pensiero.
* Oh per un vino d'annata! Che è stato rinfrescato per lungo tempo, nelle profondità della terra".
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