(Musiche di Franz Schubert “La morte e la fanciulla”.)
Vampe d’angoscia presso la mia finestra,
un volto crolla sulle sue monete di sangue.
Braccia atterrite invocano un padre!
La notizia è pugnale di fiamma
per i torrenti di ogni cuore.
Silenzi di luci, misteri di maschere
tra poche nubi incantate.
Ma la luce del ricordo rivive
l’eclisse bruciante d’un disco…
Sulle orme dei fruscii
che fendono il buio
è scritto il nostro destino.
L’ossessione dell’angoscia
conduce alla cenere dell’alba
sul fiume di assassinii…
Quattro cinismi camuffati da uomo
quattro sguardi acuminati
vennero fra le ultime ore della città,
recavano i fiori malsani
delle siepi infestate
e la furia di un temporale.
Gridammo… invocammo…
ma i soldati passavano accanto ubriachi
la gente vagava distratta, impassibile…
Fuggimmo!...
L’autocarro era una carta del vento
sulla strada inferocita,
Una cavalla infuriò
e il suo carro di statue impazzite ci travolse.
Un grande gesto di luce transitò,
una vertigine di ronzii scarlatti
solcò presepi di galassie!
Crollai sui volti squarciati…
Ad uno ad uno i volti della mia vita
si levarono angosciati verso le stelle
ma scorsero solo figure maligne
di quadri rotondi
giunte per vedermi morire.
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