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Il ’Morbo di Venere’

di Romana Ricciardi
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Pubblicato il 04/02/2015 17:19:56

È da cinque giorni che siamo chiusi nei rifugi sotterranei.

La tempesta era stata preannunciata, ma non se n'è mai vista una simile. Riusciamo a tenere sotto controllo la situazione esterna solo grazie ai Grandi Occhi, dei sensori disseminati sulla superficie del pianeta, anche se la densità dei detriti portati dal vento solare è tale da oscurare ogni cosa. 
Noi venusiani siamo abituati alle Grandi Piogge Siderali, ma per i terrestri è la prima volta.
Sono arrivati da noi due cicli solari fa.  Una piccola delegazione sbarcò al porto astrale di Rashi, dopo una fitta serie di colloqui bilaterali tra i nostri paesi e si stabilì nella valle del Lago Dorato, in quello che durante l' Epoca Antica era un monastero e che ora è stato trasformato in laboratorio scientifico all'avanguardia. 
I sotterranei sono stati adibiti a rifugi proprio a causa delle Piogge Siderali, che di anno in anno si fanno sempre più intense e sempre più durature, paralizzando di fatto il normale svolgersi delle attività di superficie. Nonostante il parere discorde della maggior parte dei venusiani ad ospitare gli alieni, il Sommo Triumvirato ha autorizzato la loro presenza, nella speranza di trovare una soluzione alla sopravvivenza di Venere.
Data la mia conoscenza della lingua e della storia del pianeta Terra, sono stato arruolato in questa missione in qualità di interprete e di mediatore culturale.
E non vedo proprio come questi esseri inferiori possano in alcun modo esserci d'aiuto.
Da quando la tempesta ci ha costretti a questa  convivenza forzata e troppo ravvicinata, ho avuto l'occasione di osservare gli umani nel loro quotidiano. È strano pensare che molto tempo fa anche noi venusiani eravamo vittime delle medesime debolezze, ed é solo grazie alla determinazione del Sommo Triumvirato ad applicare senza eccezioni la De-Programmazione, se ora possiamo dirci una civiltà scientificamente e culturalmente evoluta. La De-Programmazione inizialmente consisteva nel cauterizzare ad ogni neonato la zona di corteccia cerebrale che regola lo sviluppo dell'emotività. Nel giro di appena due generazioni i risultati furono giudicati così esaltanti che si decise di passare ad una definitiva modificazione genetica. Da allora il nostro pianeta vive in pace, dedito solo al progresso e all'autoconservazione. Sarebbe andato tutto a meraviglia, se non fosse stato per queste Tempeste Siderali, che rischiano di mettere in serio pericolo la vita sul nostro pianeta. 
Il prof. Bashar è il direttore del Monastero e da quando gli umani sono arrivati è stato costretto a lavorare con loro a stretto contatto. Per questo gli è stato impiantato un microchip per le traduzioni simultanee, che gli permette di comunicare in tempo reale senza bisogno della mia presenza. Ma ora che siamo qui rinchiusi, mi rendo conto che il prof. Bashar è cambiato. 
Avevo già notato il suo strano contegno quando è vicino alla terrestre, la dottoressa Eve, ma ieri, quando il professore ha deciso di uscire in superficie nonostante il tassativo coprifuoco in vigore durante la tempesta, rischiando la sua vita per salvare l'umana,  che era rimasta bloccata nella capsula di attraccaggio, mi sono reso conto della gravità della situazione e ho deciso di fare immediatamente rapporto ai miei superiori. 
Conosco bene i sintomi della malattia che lo ha colpito, perché noi interpreti siamo stati scrupolosamente addestrati a riconoscerli e a denunciarli alle autorità, affinché si provveda tempestivamente alla profilassi obbligatoria.
Si tratta di una patologia estremamente rara e molto pericolosa. Gli scienziati che l'hanno scoperta la chiamano " Morbo di Venere", ma i terrestri,
i terrestri lo chiamano "amore".
 

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