Pubblicato il 16/07/2014 09:42:29
Scrivo per te parole senza diminutivi senza nappe nè nastri, Chiara. Resto un uomo di montagna, aperto alle ferite, mi piace quando l'azzurro e le pietre si tengono il suono dei "sì" pronunciati senza condizione, dei "no" senza margini di dubbio; penso che le parole rincorrano il silenzio e che nel tuo odore di stagione buona nel tuo sguardo più liscio dei sassi di fiume esploda l'enigna del "sì" assordante che sei.
Scriverti è facile; e se potessi verserei la conoscenza tutta intera delle nuvole la punteggiatura del cosmo la forza dei sette mari, i sette mari in te nel bicchiere dei tuoi giorni incorrotti.
Ma non sono che un uomo, e quest'uomo ti scrive da un tavolo ingombro e piove, oggi, e anche la pioggia ha le sue beatitudini sulla casa dalle grondaie rotte quando quest'uomo ti pensa e fra tutte le parole da scegliere non sa che l'inciampo nel dire come si resta e come si preme nel mistero del giorno nuovo in te che prima non c'era adesso c'è. http://www.gironi.it/poesia/cappello.php
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