Le parole le frasi
In fuga nella testa
spinte dal maestrale
uno sforzo fermarle
innaturalità della scrittura
quando il corpo è sospeso in una culla d’aria
Le cime dei pini, di un verde
appena un po’ più chiaro si inchinano al vento
e le rondini di mare confondono
nei miei pensieri gridi con parole
Perché dovrei fermarle
La malattia e la cura
La malattia è la cura
Per guarire non c’è che da restare
Un istante, ascoltare
Il dolore che batte più profondo
Del sangue al passaggio nelle valvole
Ascoltarlo e ascoltarlo, fino a che
Il corpo si addormenti, stanco, cullato
dal tempo primordiale, e al risveglio
si ritrovi guarito, più leggero
sotto il lenzuolo fresco del mattino
Essere sola.
Nelle ore che scorrono cercare la pienezza.
I bambini, qui accanto,
giocano alla settimana, i loro gridi
si confondono con quelli delle rondini
stamane nelle rocce d’argilla abbiamo scavato conchiglie di secoli
e la loro bellezza rifulge nell’azzurro.
Adesso costruiscono una città di sabbia.
Mi mostrano la casa che mi hanno destinato.
Praialonga, giugno 2003
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