Uno dei membri della commissione, un calabrese di cognome Tosto, di nome credo Rosario. durante l'interrogazione condotta dal membro interno del liceo sede di esame (il Righi di via Boncompagni a Roma), si intromise e mi fece questa secca domanda: "Mi dica, lei che porta il Belli, quali sono gli altri nomi di battesimo di Giuseppe Gioachino Belli?". Io restai perplesso e feci umilmente notare che due nomi erano in numero già non del tutto trascurabile. Non ci fu più nulla da fare, fui "rimandato a settembre" (allora era ancora presente la sessione di riparazione) e la stessa sorte fu condivisa dall'ottanta per cento dei maturandi nelle sezioni facenti capo al commissario Tosto.
A coloro che non portavano il Belli il Tosto aveva chiesto: "Mi dica a chi affidò il cavallo Luigia Pallavicini dopo essere caduta dallo stesso".
Il giorno dell'uscita dei quadri indicemmo una riunione tra tutti i rinviati e constatammo che a tutti quanti il professor Tosto aveva pronunciato coram commissionis la stessa frase: "Se lei si fosse preparato sulla mia "Letteratura della lingua italiana" avrebbe saputo rispondere"!
Una mia carissima zia, professoressa di lettere, venuta a conoscenza dei fatti in meno di un paio di mesi riuscì a procurarsi una copia del terzo tomo di quel testo.
Era un volume enorme, piuttosto costoso, e tutto pieno di sì notevoli contributi alla conoscenza della nostra amata lingua italiana.
Nei tre giorni dell'esame di riparazione in Italiano costruimmo nel corridoio, in prossimità della porta dell'aula in cui si svolgeva, un totem composto da un seggiolone impagliato sormontato da un leggío barocco da chiesa comprati per poche lire a porta portese e vi apponemmo, con le pagine aperte a metà, il volumone della "Antologia" del Tosto.
Lo sconcerto ci prese quando constatammo che il professore in causa, ben lungi dal comprendere il significato ostile del totem, lo prese come un segno di devota gratitudine da parte nostra e, si disse, portò il totem intero a casa sua in Calabria, non senza averci prima promosso tutti.
Oggi rimpiango però la perdita definitiva di quel testo, che mi avrebbe tenuto compagnia nei successivi decenni di vita, specie nelle notti insonni, con la sua straordinaria collezione di inesauribili quanto lepidi e inutili e pur divertenti aneddoti.
PS
Per la cronaca: Giuseppe, Francesco, Antonio, Maria, Gioachino, Raimondo, sono i nomi del Belli.
La persona cui Luigia affidò il suo cavallo non ricordo, ma il Tosto asseriva fosse un affine della famiglia Leopardi.