Pubblicato il 15/06/2014 09:30:01
a Jan Lebenstein
Certo abbiamo molte cose in comune tutti noi che siamo cresciuti nelle città del Barocco senza chiedere quale re volle erigere la chiesa che vediamo passando ogni giorno, quali principesse abitarono il palazzo, né come si chiamassero architetti, scultori, donde venissero e quando, e per che cosa ebbero la celebrità. Preferivamo giocare a palla sotto la fila dei portici eleganti, correre a lato degli aggetti e delle scale di marmo. Poi ci furono più cari i sedili dei parchi ombrosi che non i groppi di angeli in gesso sulla testa. Però qualcosa ci resta: un gusto per la linea tortuosa, le alte spirali delle contraddizioni, fiammeggianti, abiti femminili con drappeggi sontuosi per aggiungere fulgore al ballo degli scheletri.
(Traduzione di Valeria Rossella)
http://cantosirene.blogspot.it/2014/06/nelle-citta-del-barocco.html
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Loredana Savelli, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|