Pubblicato il 14/05/2014 08:18:33
In classe spiego, a volte, a un popolo muto che vuole soltanto il mondo che sa - e sento nei gesti nei volti e nelle parole una lingua diversa, un mondo che so ma non voglio vedere. Allora, offesa, abbaio alla luna, guaisco ferita, mi accuccio rabbiosa tra i lembi di un mondo scomparso, fingendo che fosse più giusto, più umano - fingendo una lingua diversa, di un mondo che so che non era più giusto né migliore di questo. Li guardo - sognamo insieme un azzurro di un mondo che ancora non c'è.
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