Pubblicato il 05/04/2014 08:24:30
I
Chi ama non riconosce, non ricorda, trova oscuro ogni pensiero, è straniero a ogni evento. Mi sono accorto più tardi di tutti gli anni che l'aria sul colle è già più leggera, l'erba è tiepida di fermenti. Dovevo arrivare così tardi a non sentire più spaventi, pestare aride stoppie, raspare secche murate, coprire la noia come uno specchio col fiato. Sono un uccello prigioniero in una gabbia d'oro. La selva variopinta è senza colore per me. L'anima s'è trovata la sua stanza intorno a te.
II
Ci piace l'aria sfatta la derelitta quiete sulla plaga il volo basso degli uccelli migranti tra cespi di alghe, lacere spoglie di velieri. Oltre il labile vespero qui sostano gli amanti pellegrini, dove ogni sera una fioca speranza li trascina di là dai ponti a una riva di acquitrini, passeggeri sospinti senza requie sulle arene impassibili.
da Tre poesie d'amore, in Poesie di ieri, 1966
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