Avrei potuto crescerti addosso,
albero scalzo,
avvinta come le corde di un violoncello.
Invece scelsi l’aria quando cambiò la stagione.
Un luccichio marino, un ricordo, l’ombra delle pietre sulla sera,
e i corpi sparirono in una musica quasi violenta.
Se avessi la forza di un fiotto di sangue,
la spalmerei su ogni istante,
su muschio, alghe, neve, e tutto ciò che si muove.
Lì dove sei tu - dolori nel tronco, colori di foglie -
è nudità.
Ti coprirei allora i piedi
come chi è devoto alla terra.
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