Pubblicato il 14/02/2014 09:37:25
“a Muzaffar… martire di questo tempo”
Grazie al dolore che rende i nostri cuori più delicati e forti. Grazie al piombo che c’insegna il valore del canto e ci ricorda l’appuntamento fuggente e il bacio dimenticato. Grazie alle prigioni che fan tornare alla mente l’azzurro del cielo e il tocco delle erbe vaghe. E grazie al mondo… sui suoi aspetti più neri scriviamo questi incliti poemi. Grazie a Nerone, a Caligola, a Hiroshima, alla cella sbarrata e alla croce uncinata, alle bare, alle epidemie, ai cancri del sangue; essi ci ricordano la vita che fu… e gli imminenti oblii. Grazie agli incubi – dice l’uomo timoroso - essi aprono le strade chiuse e guidano al tempo pacifico. E grazie alla notte che i volti dei tiranni rende più laidi e neri. Ai pugnali schifosi e alle zanne ben fisse. E grazie al pianto… E grazie ai nazisti e ai tribunali dell’inquisizione… e a Ponzio Pilato. E grazie al mio cuore… che continua ad amarvi.
http://antonioblunda.wordpress.com/2012/11/09/poesia-siriana-contemporaneanazih-abu-afash/
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